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Autonomia differenziata, sindacati e associazioni: progetto anticostituzionale

L’Aquila. “Un progetto di secessione subdola e anticostituzionale”. Così sindacati e associazioni abruzzesi definiscono il ddl Calderoli che fissa le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata, attualmente in discussione in Parlamento.

 

E con l’obiettivo di “difendere i diritti di eguaglianza sostanziale e di unitarietà della Repubblica”, hanno promosso un convegno che si è svolto ieri pomeriggio all’Aquila, nella sala Benedetto Croce del Consiglio regionale d’Abruzzo.

L’iniziativa, a cui, su invito dei promotori, hanno partecipato sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali, le libere forme associative del terzo settore e i partiti politici, è stata organizzata dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Abruzzo, dalla Cgil Abruzzo Molise, dalla Uil Abruzzo, dall’Anpi Abruzzo, dall’Ali Abruzzo, dal Cidi Pescara, dall’Associazione No Triv, da Legambiente Abruzzo, dall’Associazione Antonio Gramsci Abruzzo, dall’Arci Pescara, dall’Associazione Chieti Nuova 3 Febbraio, dal Comitato di Chieti “Salviamo la Costituzione: Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla” e dall’Associazione Culturale Demos.

“Il ddl Calderoli – dicono sindacati e associazioni – pone fondamento sull’art. 116, comma 3, della Costituzione, che consente alle Regioni a statuto ordinario interessate di stipulare, sulle ‘materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s)’, intese con lo Stato per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia”.

“Si è di fronte ad un provvedimento che, da un lato – sottolineano – rischia di incidere in maniera significativa sugli equilibri istituzionali, economici e sociali complessivi del Paese; dall’altro, rischia di pregiudicare in modo irreversibile il regionalismo solidaristico a cui tende il richiamato art. 116. Si tratta, in altri termini, di un progetto dagli esiti imprevedibili perché, oltre alla potestà legislativa per le materie di legislazione concorrente e per eventuali altre tre fra quelle di competenza esclusiva dello Stato, il ddl in esame prevede il trasferimento di risorse secondo il principio che le tasse debbano restare quasi totalmente nel territorio in cui sono pagate. Nei giorni scorsi – aggiungono – sono state consegnate in Senato dai promotori oltre centomila firme per l’avvio dell’iter legislativo su una Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la revisione degli articoli 116 e 117″.

Per questi motivi, data la “situazione di diffusissima disinformazione su questo progetto”, sindacati e associazioni hanno organizzato il convegno, con l’obiettivo di “acquisire sufficiente informazione e promuovere ogni iniziativa a livello regionale e nazionale per ostacolare questo progetto di secessione subdola e anticostituzionale”.