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“Le opere realizzate con lavori milionari – oltre 80 milioni di euro – dal Commissario Straordinario Balducci per la messa in sicurezza del Gran Sasso sono abbandonate, inutilizzate oppure addirittura usate con allacci di fatto abusivi”. Mobilitazione Acqua del Gran Sasso ricostruisce un quadro allarmante del recente passato dell’anno falacquifera.
“È devastante la ricostruzione fatta dalla Procura di Teramo, con la collaborazione di CTU e NOE, nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza del principale acquifero della Regione – dicono dall’associazione –
Nella documentazione depositata emergono particolari inquietanti sui quali auspichiamo che anche il procedimento in corso presso la Corte dei Conti faccia luce”. “Infatti diversi interventi previsti dal Commissario alla fine o non sono stati realizzati, come il rifacimento dei dreni (i punti di captazione nelle rocce), o, se sono stati realizzati, sono del tutto parziali, come le due condutture in acciaio nel tunnel Teramo – L’Aquila, dove è incredibilmente ancora attiva la vecchia canalizzazione in cemento che serve l’acquedotto del Ruzzo”. È ancora: “Inquietante, ad un certo punto della condotta, l’esistenza di un vero e proprio raccordo abusivo, non previsto nelle carte ma presente lungo la linea. Provoca un moto d’indignazione la storia dei due tubi che avrebbero dovuto sostituire la condotta principale in vetroresina che trasporta l’acqua nel cunicolo di servizio della Ruzzo. I tubi in acciaio del Commissario avrebbero dovuto sostituirla ma alla fine risultano non utilizzati e, secondo i periti, avrebbero potuto trasportare solo 1/3 dell’acqua per errori di progettazione”.
E concludono: “Quello che sta emergendo è desolante, perché si tratta di lavori sostanzialmente inefficaci e addirittura deleteri; un grande sperpero di denaro pubblico sulla testa dei cittadini. Quello che emerge è anche più grave di quello che pensavamo e servirà veramente uno sforzo straordinario per uscire dall’emergenza. Il nuovo Governo faccia chiarezza su cosa intende fare, assicurando quella trasparenza che finora è mancata a tutti i livelli”.