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Abruzzo, comunità energetiche rinnovabili: la proposta di legge targata M5S

La produzione e il consumo di energie rinnovabili pulite che fanno bene all’ambiente e alle tasche degli abruzzesi è il cuore della proposta di Legge del Movimento 5 Stelle, che vuole istituire in regione Abruzzo le Comunità energetiche: vere e proprie comunità di cittadini capaci di produrre, consumare e condividere tra loro energie rinnovabili nel rispetto del principio di autoconsumo e autosufficienza.

 

Secondo la proposta dei 5 stelle la regione deve fornire gli strumenti normativi per favorire la creazione dal basso di modelli che, se realizzati in modo strutturale, permetteranno alle piccole aree territoriali di ripensare la gestione del proprio fabbisogno, favorendo l’autosufficienza energetica e abbattendo i costi a carico dei membri della comunità.

A spiegare in dettaglio le proposte contenute nel documento è il Consigliere regionale, primo firmatario della Pdl, Francesco Taglieri. “Grazie alla proposta di legge che ho presentato, un gruppo di soggetti comuni, come condomini, famiglie o cooperative, potranno scambiare e accumulare energia prodotta con fonti rinnovabili nel vero stile di una comunità. I cittadini saranno sia produttori che consumatori per mezzo dell’installazione di impianti green e saranno in grado di innescare una filiera virtuosa dal punto di vista della Riduzione dell’Impatto ambientale ambientale, con la diminuzione dell’emissione di co2; dal punto di vista sociale, poiché si autoproducono le energie che vengono poi condivise nella stessa comunità energetica,  dal punto di vista economico, poiché grazie a queste comunità ci sarà un risparmio sui costi di importazione in quanto i soggetti garantiscono autosufficienza, e, non meno importante, un risparmio sostanziale in ogni singola bolletta dei membri della comunità”.

“Questa proposta – continua Taglieri – vuole collocare l’Abruzzo nell’ambito dell’evoluzione normativa che sta interessando i livelli di governo nazionale ed europeo, per sviluppare una strategia integrata in ambito energetico che punti alla generazione diffusa dell’energia tramite la leva dell’autoconsumo”.

“L‘UE si è infatti impegnata a ridurre le proprie emissioni complessive di almeno il 40% al di sotto dei livelli del 1990 entro il 2030. E le comunità energetiche svolgono un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi climatici”.

“Risparmio, tutela ambientale sono le parole d’ordine, ma niente lucro. La comunità energetica incentra la sua attività sul valore dell’energia prodotta e non sulla realizzazione di un profitto, e il suo obiettivo primario è l’autoconsumo dell’energia rinnovabile prodotta dai membri della comunità al fine di aumentare l’efficienza energetica e di combattere la povertà energetica”.

“Nella proposta, al fine di favorire lo scambio di energia pulita fra soggetti che appartengono ad una comunità, attraverso la gestione delle fonti energetiche e la distribuzione dell’energia prodotta senza finalità di lucro, è stabilito che saranno i comuni i soggetti che dovranno farsi carico di proporre, attraverso la predisposizione di protocolli di intesa cui possono aderire soggetti pubblici e privati, la costituzione di una comunità energetica”.

“Ciò in quanto si ritiene strategico che sia un soggetto pubblico a farsi promotore di iniziative volte a sperimentare e a dimostrare la fattibilità tecnica ed economica delle azioni proposte e, di conseguenza, attivare i processi di filiera che consentono di attrarre altri soggetti pubblici e privati per realizzare gli strumenti propri delle smart community.

Sarà compito della Giunta regionale, con appositi provvedimenti, definire i protocolli di intesa che i comuni devono adottare ai fini della costituzione di una o più comunità energetiche e predisporre le linee guida che definiscono i requisiti dei soggetti che possono partecipare alle comunità energetiche e le modalità di gestione delle fonti energetiche all’interno delle comunità e di distribuzione dell’energia prodotta senza finalità di lucro”.

“Mi auguro – conclude Taglieri – che la maggioranza di centrodestra porti sul tavolo dei lavori questa proposta di legge il prima possibile e non renda vano lo sforzo in questa direzione fatto anche dal Governo nazionale che finalmente si è mosso in anticipo recependo una parte delle direttive europee con il decreto Milleproroghe 2020. Altre regioni hanno già iniziato questo percorso di civiltà con notevoli risultati. Mi auguro che il centrodestra colga il prima possibile questa occasione che ci è stata data”.