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Abruzzesi campioni di onestà: nessuna regione conta cos pochi “furbetti”

Contro il luogo comune della disonestà come facile scorciatoia ecco un dato controcorrente. Ci sono pochissimi “furbetti” in Abruzzo

Il panorama delle misure di sostegno al reddito in Italia sta vivendo una fase di profonda trasformazione, con il passaggio dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione (Adi), introdotto dal governo Meloni. Questa transizione non solo ha comportato un significativo calo nelle domande ma ha anche messo in luce la ridotta presenza di “furbetti” del sistema, soprattutto in regioni come l’Abruzzo.

Abruzzo campione di onestà/Abruzzo.cityrumors.it

Un drastico calo nelle domande. L’Enasc, patronato Unsic tra i leader in Italia per la gestione delle pratiche sociali e previdenziali, ha rivelato che le domande per l’Assegno di inclusione al 31 maggio 2024 sono state 39.480, con circa la metà già accolte. Si stima che a fine anno si possa raggiungere quota 50mila domande, segnando un netto calo rispetto alle circa 130mila annuali per il reddito di cittadinanza tra il 2020 e il 2022. Questa diminuzione è interpretata come risultato delle nuove procedure più stringenti e selettive per accedere all’Adi.

Maggiore selettività e controlli anticipati. Domenico Mamone, presidente dell’Unsic e consigliere Cnel, sottolinea come il cambio dal reddito di cittadinanza all’Adi rappresenti una vera svolta nella politica sociale italiana. A differenza del precedente sistema basato su dichiarazioni autonome dell’utente con controlli successivi, l’Adi richiede verifiche preliminari approfondite attraverso incroci dati e dorsale informatica per assicurare la correttezza delle informazioni fornite dai richiedenti. Queste misure hanno lo scopo non solo di rendere il processo più lungo e selettivo ma anche di garantire che i benefici vadano realmente a chi si trova in condizioni svantaggiate.

Una mappa della virtuosità: Abruzzo tra le regioni meno colpite dalle frodi. Nonostante le numerose truffe emerse a livello nazionale nel periodo da aprile 2019 al primo semestre del 2023 – con casi eclatanti in diverse regioni italiane – l’Abruzzo emerge come uno dei territori più virtuosi insieme a Trentino-Alto Adige e Molise. La Guardia di Finanza ha individuato una percentuale relativamente bassa d’irregolarità nella regione abruzzese rispetto ad altre aree geografiche italiane dove invece i casi denunciati sono stati significativamente maggiori.

Poche frodi e pochissimi furbetti in Abruzzo/Abruzzo.cityrumors.it

Le sfide ancora aperte

Nonostante i progressivi miglioramenti nel sistema dei controlli preventivi sulle prestazioni sociali erogate dallo Stato italiano, rimangono numerose sfide da affrontare nella lotta contro le frodi legate ai sostegni economici pubblici. Tra queste vi sono le ingannevoli residenze fittizie create ad arte da alcuni individui che vivono effettivamente all’estero o false dichiarazioni fiscali volte a ottenere indebitamente tali benefici.

In conclusione, mentre la stagione dei controlli sull’acquisizione indebita del reddito sembra essere tutt’altro che conclusa su scala nazionale, l’Abruzzo dimostra come un approccio più rigoroso nell’erogazione degli aiuti statali possa effettivamente ridurre il fenomeno dei cosiddetti “furbetti”, confermando così un trend positivo verso maggior equità e giustizia sociale nel contestualizzare gli aiuti pubblicici agli effettivi bisognosi.