Marsilio chiede a Draghi e Giovannini di sbloccare la “grave situazione di stallo che purtroppo perdura ormai da svariato tempo“. Nella lettera il presidente della Regione ripercorre l’iter del piano economico e finanziario, scaduto nel 2014 e mai rinnovato, delle interlocuzioni avute nel 2019 con l’allora ministro Toninelli e i confronti con i successivi cambi di governo.
“Credo che siano stati fatti notevoli passi indietro rispetto al PEF definito dall’allora ministro Toninelli. Piano che ancora oggi rappresenta il punto di sintesi più avanzato di un percorso che è stato condiviso con la società concessionaria, l’allora Ministero dei trasporti, il Ministero dell’economia e il Cipe. Al fine di dare certezze al territorio che rappresento – scrive Marsilio – vi chiedo pertanto di ripartire da quel piano verificandone l’attualità e cercando di capire come rispondere alle osservazioni della Commissione europea”.
Obiettivo del presidente Marsilio è quello di “uscire da questa situazione di impasse perché oggi il Commissario Straordinario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso e l’attuale Commissario Straordinario per la messa in sicurezza antisismica dell’autostrada non sono in grado di agire senza un quadro di programmazione certo, con il rischio per l’intera Regione Abruzzo di pagare le conseguenze derivanti dalle condizioni di fragilità e pericolosità dell’autostrada”
Da qui la richiesta di “un tempestivo ed autorevole intervento affinché si sblocchi la situazione e si proceda con la massima celerità ad assumere una decisione definitiva”.