Dipendenti province protestano davanti alla Regione: delegazione ricevuta da D’Alfonso FOTO

L’Aquila. Circa 400 persone, fra lavoratori, amministratori e sindacalisti delle 4 Province hanno protestato oggi davanti a Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila contro la legge di riforma nazionale che “mette a rischio livelli occupazionali e servizi ai cittadini”.

Una delegazione è stata anche ricevuta dal presidente Luciano D’Alfonso e del vice Giovanni Lolli.

“Sembrava che la riforma volesse colpire i costi della politica, ora ci rendiamo conto che nel 2017 rischiamo di rimanere senza lavoro visto che su 56mila dipendenti ci sono 20mila esuberi”, spiegano i manifestanti.

La delegazione ha chiesto alla Regione Abruzzo di procedere all’adozione degli atti di competenza relativamente all’assegnazione delle funzioni ai diversi enti e di prevedere le relative coperture finanziarie necessarie a garantire i livelli occupazionali e l’erogazione dei servizi.

Le organizzazioni sindacali CGIL FP – CISL FP – UIL FPL – RSU Provincia di Teramo spiegano che “il presidente D’Alfonso ha preliminarmente dichiarato di non condividere l’ impostazione del governo sul riassetto della province, precisando che sta già lavorando alla legge di riordino che prevederà il passaggio delle funzioni ma che: ‘senza copertura finanziaria da parte del governo, rimane una pia intenzione. Le regioni hanno aperto una vertenza all’interno della conferenza stato-regioni perché tutte si trovano nella stessa condizione Con il taglio del 50% delle spese del personale a partire da gennaio nessuno sarà in grado di garantire servizi e stipendi’.

Il vicepresidente Lolli, considerati i tempi stringenti delle decisioni da assumere, ha convocato l’Osservatorio sulle Province per il 26 dicembre impegnandosi a riferire nella giornata successiva anche ai sindacati.

All’esito dell’incontro con il presidente D’Alfonso, i dipendenti della Provincia di Teramo hanno avuto ulteriore conferma della effettiva gravità della situazione, ragion per cui hanno deciso di riunirsi immediatamente in una assemblea nel corso della quale sono state decise alcune iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla reale portata della riforma che, dopo i tagli apportati dalla legge di stabilità, risulterebbe pressoché inattuabile e con pesanti ripercussioni sui servizi offerti ai cittadini dall’Ente Provincia. Le Organizzazioni sindacali, su mandato dell’assemblea hanno pertanto convenuto di dare avvio allo stato di agitazione a cui faranno seguito ulteriori iniziative di mobilitazione i cui riflessi potrebbero determinare disagi per la cittadinanza.

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