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Gran Sasso patrimonio dell’Unesco: si lavora alla proposta

L’Aquila. “Una nuova strategia per superare il declino economico e sociale e il degrado delle aree montane interne. Una chiamata a raccolta di abruzzesi, italiani e italiani all’estero per affermare
il Gran Sasso d’Italia quale patrimonio identitario nazionale e patrimonio naturale dell’umanità. Queste le premesse per una nuova politica di sviluppo del massiccio, risorsa centrale dell’intera dorsale appenninica”.

Lo afferma Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nell’annunciare l’avvio dell’iniziativa di portata nazionale con l’obiettivo di aggregare giovani, istituzioni pubbliche e private, nazionali e regionali, enti territoriali, università, centri di ricerca e associazioni, e sostenere la candidatura del Gran Sasso d’Italia presso l’UNESCO.

Un alto Comitato Scientifico elaborerà il documento per la definizione dei principi e obiettivi a supporto della candidatura. “Amici del Gran Sasso d’Italia” solleciterà l’aggregazione di soggetti pubblici e privati e i giovani in particolare, per scrivere una nuova storia sul Gran Sasso d’Italia fondata su tre grandi obiettivi:
– affermare lo status del Gran Sasso d’Italia quale montagna più alta dell’Appennino e dunque dell’Italia peninsulare,
– affermare che il Gran Sasso d’Italia è patrimonio identitario e risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo e del Paese;
– assicurare che esso diventi il naturale luogo identitario di aggregazione per cittadini, istituzioni, enti territoriali, mettendo a valore uno straordinario giacimento di opportunità, tuttora largamente inesplorato, quale laboratorio dove pensare e progettare il futuro delle nuove generazioni.

L’Associazione darà vita ad una rete delle “Comunità del Gran Sasso d’Italia” che dialogheranno attraverso un grande portale del Gran Sasso d’Italia. L’economia verde troverà nell’area montana il suo orizzonte privilegiato per creare benessere e lavoro. Saranno assunte concrete iniziative per favorire la nascita di una “Banca della terra del Gran Sasso d’Italia” con finalità di valorizzazione del patrimonio agricolo incolto e abbandonato da destinare a giovani imprenditori agricoli. Sono in programma la istituzione di un Museo Virtuale del Gran Sasso d’Italia, la promozione di una Festa biennale nazionale dell’Appennino e l’istituzione di un Premio multidisciplinare “Gran Sasso d’Italia.”. A Roma, il 5 dicembre prossimo, “Amici del Gran Sasso d’Italia” presenterà in conferenza stampa il suo programma e lancerà il primo appello agli abruzzesi, agli italiani e agli italiani al’estero, per partecipare a questa grande impresa che intende scrivere una nuova storia sulla Montagna più alta d’Italia. AMICI DEL GRAN SASSO D’ITALIA, Associazione Nazionale per la Valorizzazione della Montagna più alta dell’Appennino.

“Vincere il declino economico e sociale e il degrado delle aree montane interne attraverso la riscoperta del Gran Sasso d’Italia, quale patrimonio identitario nazionale e per il quale va proposta la candidatura ad essere incluso nella lista del Patrimonio Mondiale Ambientale dell’UNESCO”
Lo afferma Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nell’annunciare l’avvio dell’iniziativa di portata nazionale, un’autentica mobilitazione e chiamata a raccolta di abruzzesi, italiani e italiani residenti all’estero, per condividere una nuova percezione di questo straordinario monumento della natura, i cui valori universali travalicano
i confini nazionali.

Aggregare giovani, istituzioni pubbliche e private, nazionali e regionali, enti territoriali, università, centri di ricerca e associazioni, nel proposito di sostenere la candidatura del Gran Sasso d’Italia ad essere dichiarato “patrimonio mondiale” dell’UNESCO.

Sarà una sfida nella sfida quella di promuovere e diffondere i valori più straordinari e attraenti della Montagna più alta dell’Italia peninsulare dove si concentrano autentici primati: la più elevata
biodiversità vegetale in ambito europeo e mediterraneo, Campo Imperatore, il più esteso e spettacolare altopiano appenninico, il ghiacciaio del Calderone posto alla latitudine più bassa d’Europa.

In questa parte dell’Appennino sono sopravissuti i boschi più antichi d’Italia, gli animali simbolo dell’intera dorsale, come il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico, l’aquila reale e il cervo. Il
versante meridionale del Gran Sasso d’Italia costituisce un unicum in ambito italiano ed europeo per la diversità, complessità ed armonia tra i paesaggi rurali, straordinariamente diversificati ed integrati in un contesto territoriale assai limitato. L’evoluzione storica del Gran Sasso d’Italia si identifica con la storia della transumanza. Una vera e propria epopea che alle falde del Gran Sasso d’Italia ha raggiunto le espressioni più forti e complesse, un’attività millenaria che ha condizionato il territorio, disegnato vie di comunicazione, formato generazioni di uomini, arricchito i paesi della montagna di prestigiosi edifici e pregevoli opere d’arte. A ridosso dei pascoli estivi e lungo i tratturi, sono situate grandi e prestigiose abbazie, preziose chiese medievali e rinascimentali, che assieme ai magnifici borghi, ai castelli, alle torri, alle aree archeologiche, sono rappresentativi di una parte cospicua della storia dell’Italia e costituiscono un patrimonio storico-artistico unico e inimitabile.

Mazzitti, promotore dell’iniziativa, ricorda che un terzo del territorio dell’Abruzzo, che abbraccia i due versanti del massiccio, è stato, negli ultimi decenni, riconosciuto area di protezione ambientale, attraverso la istituzione di tre parchi nazionali e un parco regionale. E aggiunge che il 5 luglio 2002, su iniziativa del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ufficialmente inaugurato, sul versante teramano del Gran Sasso d’Italia, l’Anno Internazionale delle Montagne, indetto dall’ONU, con l’intento di riaffermare la centralità del massiccio, perno della unitarietà del sistema montano italiano, dalle Alpi alla Sicilia.

Un alto Comitato Scientifico costituito da eminenti studiosi delle più prestigiose università italiane e qualificati esperti delle diverse discipline: naturalisti, botanici, geologici, archeologici,
geografi, paesaggisti, economisti, ecc., elaborerà il documento per la definizione di principi e obiettivi a supporto della candidatura del Gran Sasso d’Italia ad essere riconosciuto “patrimonio dell’ Umanità . “Amici del Gran Sasso d’Italia” solleciterà, nel contempo, soggetti pubblici privati e i giovani in particolare, a scrivere con rinnovato entusiasmo, una nuova storia sul Gran Sasso d’Italia
fondata su tre grandi obiettivi:
– affermare lo status del Gran Sasso d’Italia quale montagna più alta dell’Appennino e dunque dell’Italia peninsulare,
– affermare che il Gran Sasso d’Italia è patrimonio identitario e risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo e del Paese;
– assicurare che esso diventi il naturale luogo identitario di aggregazione per cittadini, istituzioni, enti territoriali, mettendo a valore uno straordinario giacimento di opportunità, tuttora largamente inesplorato, quale laboratorio dove pensare e progettare il futuro delle nuove generazioni.

“La costruzione e l’implementazione di un’ipotesi di sviluppo per l’Appennino abruzzese promossa dai cittadini e fondata sulla sostenibilità ambientale ed economica – sottolinea Mazzitti – sarà una straordinaria occasione di ripartenza per superare il declino demografico, economico e sociale della montagna. Qui si lavorerà assieme per attrarre nuove energie e per tessere le trame di una nuova economia locale in grado di favorire il lavoro per i giovani e il ritorno di chi è stato costretto ad un inevitabile abbandono”.

L’Associazione darà vita ad una rete delle “ Comunità del Gran Sasso d’Italia” nella quale tutti, indistintamente, potranno soddisfare e promuovere i propri interessi, culturali, sportivi, ricreativi,
imprenditoriali, ecc. e beneficiare delle diverse opportunità che a ciascuno questa grande montagna è in grado di offrire. In questa ottica sarà prioritario creare le condizioni per la promozione e la localizzazione di nuove iniziative imprenditoriali in molteplici settori ( turistico alberghiero, commerciale e artigianale ), accrescendo e valorizzando i fattori di attrattività collegati alla specificità dei
luoghi e delle tradizioni culturali, nel rispetto dei valori ambientali e naturalistici. Superare le divisioni tra borghi, città e versanti montani, fare fronte comune, promuovere strategie di marketing che coinvolgano più soggetti possibili. Sulla scia del successo dei pastai, dei viticoltori e degli chef di qualità che hanno il merito di aver fatto conoscere l’Abruzzo ovunque nel mondo, accrescere l’aggregazione di agricoltori, pastori e imprese, aiutarli a migliorare la qualità delle attività e dei prodotti, consolidare l’immagine dei territori montani, promuoverne le attività, le tradizioni, la storia e la cultura. Le realtà agroalimentari definite “ nicchie”, tutte insieme, se opportunamente “raccontate”, potranno valere molto di più della Ferrari e del suo indotto.
La costruzione di un grande portale del Gran Sasso d’Italia per la diffusione di una visione consapevole, responsabile e partecipata del bene, assicurerà l’aggregazione di tutti i soggetti che a vario titolo troveranno nel massiccio occasioni di interesse culturale, ricreativo e imprenditoriale e che desidereranno prendere parte alla storica svolta del Gran Sasso d’Italia, quale patrimonio identitario degli italiani.

L’economia verde troverà nell’area montana il suo orizzonte privilegiato per creare benessere e lavoro. In tale prospettiva saranno assunte concrete iniziative per favorire la nascita di una “Banca della terra del Gran Sasso d’Italia” con finalità di valorizzazione del patrimonio agricolo incolto e abbandonato da destinare a giovani imprenditori agricoli. L’esigenza di far conoscere ed esaltare lo straordinario patrimonio della montagna più alta dell’Appennino, delle sue genti, dei suoi borghi, della sua storia e delle sue tradizioni, ma anche delle grandi realizzazioni che hanno valorizzato il territorio attraverso il Traforo del Gran Sasso e del Laboratorio di Fisica Nucleare sotterraneo più importante del mondo, troverà adeguata risposta nella istituzione di un Museo virtuale del Gran Sasso d’Italia.

Ogni due anni, il massiccio del Gran Sasso d’Italia ospiterà la “Festa Nazionale dell’Appennino “nell’ambito della quale una giuria internazionale assegnerà il “Premio Gran Sasso d’Italia”.
A sostegno della candidatura che verrà inoltrata al Comitato Nazionale per l’UNESCO, l’Associazione promuoverà eventi nazionali e internazionali con il coinvolgimento delle comunità italiane
residenti all’estero e di tutti coloro che desidereranno prendere parte ad una autentica storica impresa, che coinvolgerà non soltanto la Regione ma l’intero Paese, per la conservazione e lo
sviluppo sostenibile della Montagna più alta dell’Italia peninsulare.

A Roma, il 5 dicembre prossimo, l’Associazione “ Amici del Gran Sasso d’Italia” con i suoi promotori e sostenitori e il Comitato scientifico, nell’ambito di una conferenza stampa, presenterà
il suo programma e lancerà il primo appello agli abruzzesi e agli italiani per partecipare a questa grande impresa che intende scrivere una nuova storia sulla Montagna più alta d’Italia. Nei giorni successivi la conferenza sarà replicatta in Abruzzo per la presentazione dei dettali dell’ampio programma.

Proposta di candidatura come Patrimonio Unesco di Mountain Wilderness nel Febbraio 2013

“Apprendiamo da siti online – si legge nella nota di Mountain Wilderness – che il Gruppo Amici del Gran Sasso d’Italia propone di candidare il massiccio più elevato degli Appennini a Patrimonio dell’Unesco. L’idea non può che farci piacere, ma ci preme ricordare all’opinione pubblica abruzzese e nazionale che Mountain Wilderness ha candidato a Patrimonio Unesco l’intero sistema montuoso della nostra Regione sin dal 7 febbraio 2013, in una conferenza stampa svoltasi a Pescara, nella sede del Caffè Letterario in via delle Caserme. La stampa abruzzese, dal TG3 a TV6, TVQ, Il Centro, La Città e altre testate televisive, cartacee e online, ha dato ampio risalto alla nostra proposta. La Rivista trimestrale D’ABRUZZO ha riportato, nel 2013, il nostro Manifesto per intero con le magnifiche foto del noto documentarista Bruno D’Amicis. Abbiamo avviato un processo partecipato dal basso, sulla scia di Dolomiti Unesco, coinvolgendo i Comuni montani, gli Enti Parco, le Province, la Regione Abruzzo, le Associazioni e gli Operatori economici locali. Hanno aderito l’ANCI Abruzzo, la CNA Abruzzo, il Distretto Turistico locale del Gran Sasso, il Comune di Farindola, l’Ente Parco Nazionale della Majella e la Regione Abruzzo – Ambito Programma Missione Aree Interne Vestina-Val Fino. Il Comune di Farindola, Comune capofila della candidatura, ha coinvolto tutti i Comuni del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il Presidente della Provincia di Pescara ha assunto l’impegno di coordinare tutti i comuni montani e collinari ad appoggiare la proposta di Mountain Wilderness. L’obiettivo di Mountain Wilderness è di far inserire nella lista dei Patrimoni Unesco l’intero Abruzzo montano e pedemontano che rappresenta la memoria della natura autoctona e della cultura di questa regione.
La nota scrittrice Donatella Di Pietrantonio, figlia del Gran Sasso, ha assunto l’incarico di ambasciatrice di questa importante candidatura”.

“La presenza di altre giovani iniziative per le montagne d’Abruzzo è una bella notizia – afferma Massimo Fraticelli resp. aree protette Mountain Wilderness Abruzzo – siamo felici di mettere a disposizione della nuova associazione il nostro lavoro e accogliere un nuovo compagno lungo il non semplice sentiero verso l’obiettivo dell’inserimento dell’Abruzzo nel Patrimonio Unesco” .
“Siamo fieri che una nostra iniziativa diventi azione comune di altre associazioni e comitati, più il progetto nasce “dal basso” e maggiori saranno le possibilità di riuscire nell’obiettivo. Il nostro lavoro viene premiato ” afferma Mario Viola rappresentante regionale di MW Abruzzo .