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Barca a Rigopiano per individuare progetti di sviluppo delle aree interne

L’area interna denominata “Vestina-Valfino-Vomano” ha una popolazione di oltre 26 mila abitanti residenti in 19 comuni, con una estensione territoriale di circa 513 kilometri quadrati. Sul suo territorio insistono pregevoli emergenze ambientali, artistiche e culturali tra le quali il Parco nazionale Gran Sasso-Laga, la Riserva naturale Lago di Penne, la Riserva naturale valle d’Agri-Voltigno, il Santuario di San Gabriele, visitato ogni anno, quest?ultimo, da oltre 2 milioni di pellegrini. Secondo dati Istat, dal 1971 al 2011 la popolazione dell’area si è ridotta di oltre il 30% facendo registrare un invecchiamento dei residenti, con gli over 65 aumentati negli ultimi 40 anni di circa il 52%.

Questa area, insieme a quelle denominate Basso Trigno, Gran Sasso ? Valle Subequana E Valle Roveto ? Valle del Giovenco, in ragione della limitata disponibilità di servizi legati al diritto alla salute, all’offerta scolastica e alla mobilità delle persone, sono definite “aree interne” e pertanto destinatarie di specifica programmazione strategica nazionale e regionale. Questa mattina sindaci, amministratori e portatori di interessi dell’ “Vestina-Valfino-Vomano”, si sono incontrati a Rigopiano con funzionari del Dipartimento Politiche di Sviluppo e con il direttore generale del Ministero dell’Economia, Fabrizio Barca. La Regione Abruzzo era rappresentata dal consigliere Luciano Monticelli.

La riunione, convocata da Luciano D’Alfonso, aveva lo scopo di effettuare uno screening socio-economico del territorio e di ascoltare le proposte provenienti dalla classe dirigente locale allo scopo di individuare ipotesi di sviluppo concordate da mettere in campo con fondi nazionali e regionali.

Tre gli obiettivi che sono stati focalizzati oggi: promuovere la diversità culturale e il policentrismo, nel rispetto della straordinaria biodiversità climatica e naturale che ha favorito la diffusione e la sopravvivenza di prodotti agricoli diversi, assicurando modelli di vita complementari con quelli offerti dalle aree urbane; avviare un percorso di sviluppo investendo sulle risorse umane in modo da favorire l’aumento della domanda locale di lavoro; tutelare il territorio attraverso interventi e iniziative promosse e condivise dalla popolazione residente capace di divenire “custode del territorio”. Passando ai servizi presenti nell’area ed in particolare a quelli scolastici e socio-sanitari, è stato rilevato come gli stessi siano scarsamente presenti sul territorio. Per quel che concerne le scuole è da rilevare che nei 19 Comuni ci sono 16 centri di erogazione di servizi con conseguenti difficoltà gestionali ed economiche a gestirli. Sul versante socio-sanitario è stata rilevata la totale assenza, in tutti i Comuni, di DEA di I livello, di posti letto ospedalieri e di posti letto in strutture residenziali per anziani.