Lo scrive Maurizio Acerbo, candidato presidente regionale in Abruzzo di Rifondazione Comunista al termine di un incontro per spiegare la situazione su Ombrina Mare.
La senatrice PD Pezzopane si dice soddisfatta per l’approvazione in Senato di un ordine del giorno sulla sospensione delle trivellazioni anche in Abruzzo, che impegnerebbe il Governo a fare l’esatto contrario, anche rispetto ad Ombrina Mare, di quanto prospettato però dal Ministro Guidi alle Commissioni X di Camera e Senato il 27 marzo scorso. Chi si accontenta gode.
“E infatti, il 27 marzo”, prosegue Acerbo, ” il Ministro allo Sviluppo Economico del Governo Renzi ha indicato tra le priorità del suo dicastero la ripresa degli investimenti privati per la ricerca e la produzione di idrocarburi e la centralizzazione delle competenze in materie di infrastrutture energetiche strategiche.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Viceministro De Vincenti (PD), sentito dalla Commissione Attività produttive della Camera, nell’audizione del 24 marzo scorso.
L’atteggiamento del PD quindi appare schizofrenico: sul territorio si partecipa alle manifestazioni contro la petrolizzazione, a Roma il loro governo continua a promuoverla.
Ancor più preoccupante la proposta di riforma del Titolo V della Costituzione che sottrae alle Regioni la possibilità di incidere sulla materia energetica e connesse (un modo per rendere inefficaci le proteste popolari nei territori).
Si ripete dunque il vuoto rituale di inizio legislatura allorquando alcuni parlamentari, tra cui la stessa Pezzopane e Legnini, appartenenti entrambi allo stesso PD che aveva votato in gran fretta il Decreto Sviluppo del Governo Monti, presentarono una serie di atti volti a scongiurare la minaccia di Ombrina Mare 2 mentre lo strumento più veloce, risolutivo ed efficace sarebbe stato e sarebbe ancora oggi un semplice decreto legge. Di sicuro però in cima alle priorità del governo Renzi non c’è lo stop a Ombrina Mare 2, anzi c’è il contrario visto quanto dichiarano i suoi ministri. E non solo.
Se i governi PD a Roma lavorano per la petrolizzazione la Regione a guida Chiodi-Sorgi non brilla certo per difesa del territorio regionale interessato anche da numerose istanze per la ricerca di olio e gas, e da un nuovo titolo per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi: Colle dei Nidi.
Mentre su quest’ultimo si pronuncerà il TAR a novembre, delle istanze deciderà la Presidenza del Consiglio dei Ministri – e cioè Renzi – dopo che la Regione Abruzzo, sebbene sollecitata dal Ministero per lo Sviluppo Economico ad esprimersi con il rilascio della cosiddetta Intesa, non ne ha formalizzato il diniego. Tutto questo per effetto dell’art. 38 del famigerato Decreto Sviluppo. Insomma Chiodi ha anticipato Renzi: infatti non usa lo strumento dell’intesa che il Presidente del Consiglio intende eliminare.
Temiamo che, ovviamente ad urne chiuse, quelle istanze possano trasformarsi in altrettanti permessi di ricerca”.