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Elezioni Abruzzo, Movimento 5 Stelle contro tutti

Cheti. “A leggere e sentire le dichiarazioni dei maggiori esponenti della partitocrazia abruzzese di questi giorni si accappona la pelle. Fra indagati, imputati, transfughi last minute e finti moralisti, l’Abruzzo dei ‘Listo-Partiti’ continua ad esprimere il peggio di sé. La partita dei poltronisti di professione è al fischio d’inizio e assistiamo a mirabolanti dribbling alle dichiarazioni d’intenti su moralità, legalità, scelte di opportunità e coerenza. Coalizioni a nove teste, altro che Idra di Lerna”. Lo ha dichiarato Sara Marcozzi, candidata alla presidenza della Regione Abruzzo del Movimento 5 Stelle.

“Partitini sotto mentite spoglie di liste civiche (ndr, Abruzzo Civico), guidati da ex-direttori di redazione (ndr, Giulio Borrelli) che, dietro il dogma di facciata della trasparenza da dirette streaming (must-have sulle passerelle della tribuna politica stagione 2013/14), colti da un improvviso sussulto di curiosità, pongono domande scomode al favorito di turno (ndr, Luciano D’Alfonso), ricevono da quest’ultimo risposte raggelanti sui futuri possibili esiti giudiziari personali e relative implicazioni amministrative e, in tutta coerenza, decidono di schierarsi al suo fianco. Prova della completa inutilità e pretestuosità dell’invito rivolto agli altri aspiranti la carica di governatore. Assessori regionali (ndr, Bruno Di Paolo) ancora in carica che con disarmante disinvoltura, stanchi di navigare in mari incerti e difficili, travolti da onde di indagini e risacche di mal governo, spudoratamente abbandonano la nave che affonda per raggiungere la terra ferma del partito d’opposizione e percorrere strade più sicure a bordo del Luciamion. Tentennanti ex-leader della passata opposizione, quelli che costruirono le fondamenta della propria storia politica a cavallo dell’Asinello della legalità e della moralità, decidono di scendere a patti con il diavolo siglando alleanze sulla pelle dei cittadini che fra poco meno di un anno potrebbero ritrovarsi a nuove elezioni. Segreterie di partito alla ricerca di ‘candidati forti’ che tradotto, per i non addetti ai lavori, significa: ‘Ok, ti candido, ma quanti voti porti?’. Quanti saranno i posti ancora liberi da occupare? Quante poltrone? Affrettatevi, sono gli ultimi pezzi e la promozione scade domani! Manca solo di sentire per le strade la voce metallica di un megafono che fa: Donne (e uomini) è arrivato l’arrotino, approfittate che vado via!”

Per la candidata presidente “il Movimento 5 Stelle ha scelto i propri candidati, tutti incensurati, ebbene si, si può fare, all’interno dei gruppi territoriali, per mezzo di votazioni democratiche, pescando fra gli attivisti più competenti, capaci e soprattutto onesti. Come già dimostrato, i cittadini sono più maturi di chi li ha amministrati sino ad oggi e il 25 maggio confermeranno che questa triste e sporca fotografia della partitocrazia immorale e inefficiente è solo un lontano ricordo”.