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Malattie rare, il Consiglio Regionale approva la risoluzione di Rifondazione Comunista

Il Consiglio Regionale ha approvato oggi all’unanimità la risoluzione proposta da Rifondazione Comunista sulla questione dell’erogazione dei farmaci di fascia c ai pazienti affetti dalle “malattie rare”.

L’Abruzzo è forse l’unica regione in cui tale categoria di pazienti non ha diritto all’erogazione gratuita di tali farmaci, nonostante dal 2010 sia stato previsto con legge regionale uno stanziamento annuale di 200.000 euro.

“La norma” spiega il consigliere Maurizio Acerbo “è rimasta finora inattuata perché si è ritenuto che non si potesse procedere, essendo l’Abruzzo una regione sottoposta a piano di rientro. Riteniamo ingiustificato che il tavolo di monitoraggio ed il governo non consentano alla Regione la destinazione di proprie risorse, non a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre altre regioni commissariate e sottoposte a piano di rientro comunque sono state autorizzate dal Ministero a erogare gratuitamente i farmaci di fascia c a questi pazienti (per esempio la Campania).

Nella risoluzione abbiamo ricordato che la Corte di Cassazione in numerose sentenze ha affermato che il ‘principio della economicità non può escludere la generale esenzione alla compartecipazione alla spesa ….., ove il farmaco risulti indispensabile ed insostituibile per il trattamento di gravi condizioni o sindromi che esigono terapie di lunga durata‘.

Non è accettabile che dei pazienti risultino discriminati perché vivono in una Regione soggetta a piano di rientro! Prendiamo atto positivamente del fatto che il presidente Chiodi intervenendo ha annunciato di voler finalmente (meglio tardi che mai!) predisporre il decreto in qualità di commissario alla sanità. Auspichiamo che l’attuazione della risoluzione proceda rapidamente e che al più presto il decreto del commissario arrivi sul tavolo del ministero. Sollecitiamo anche i parlamentari abruzzesi a fare la propria parte sollecitando il governo a non bloccare un’iniziativa che nulla ha a che fare con gli sprechi della sanità”.