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Piano di Tutela delle Acque: il fermo no del Movimento 5 Stelle

Il consiglio Regionale non deve approvare il Piano di Tutela delle acque a scadenza mandato. Dopo l’allarme lanciato dal Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, un secco no all’approvazione del documento arriva anche dal Movimento 5 Stelle regionale.

“Stiamo parlando di un documento che abbraccia diversi aspetti della vita del cittadino” spiega il parlamentare Gianluca Vacca. “La gestione delle acque ha ripercussioni su tutti i settori di utilizzo, dalle risorse idriche potabili (compresa la depurazione) all’uso in agricoltura, l’utilizzo industriale, quello a scopo idroelettrico. Questo piano individua i bacini idrografici, le acque superficiali, quelle sotterranee specificandone le caratteristiche, i rischi ed eventuali azioni volte a prevenirne l’inquinamento. È uno studio complesso che è fondamentale per la vita economica di una regione e che ha ripercussioni dirette sulla qualità della vita del cittadino anche in termini di salute. Con questo blitz l’illegittima Giunta Regionale degli indagati vuole portare in approvazione un piano Regionale di Tutela delle acque che tutto è, fuorché una tutela delle acque. Un piano redatto dalla solita potente impresa di progettazione che da un lato redige i piani di Tutela delle Acque per la regione Abruzzo e dall’altro redige i progetti sugli insediamenti di idrocarburi a terra e mare per le società petrolifere. Sembra quasi che la tutela ambientale della nostra regione sia data in gestione alle solite lobbies”.

Come già sottolineato dal forum dell’acqua, il piano contiene una sanatoria-deroga per quelle situazioni idriche (fiumi, laghi) di pessima qualità che, secondo gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, dovevano essere risanati entro il 2015. Infatti si chiede una deroga ai tempi di risanamento dei fiumi dal 2015 al 2027.

“Questo è il prodotto dell’incapacità bipartisan delle varie giunte regionali” aggiunge Vacca. “Non possiamo accettare che un consiglio regionale a fine mandato approvi un documento tanto importante. Ci teniamo a ricordare che se la Regione Abruzzo avesse rispettato la naturale scadenza del mandato, senza chiedere di prolungare la consigliatura per altri 2 mesi, a quest’ora non avrebbe potuto discutere e approvare il Piano di Tutela delle acque. Il cittadino deve sapere che questi politici attaccati alle poltrone e agli interessi delle lobbies, stanno facendo di tutto per raschiare il fondo del barile e che sono loro stessi la causa dei disastri della nostra Regione. Ci auguriamo, quindi, che la Giunta Regionale rinvii la discussione di tale documento a dopo le elezioni, quando il M5S proporrà di avviare un percorso condiviso con le associazioni e i comitati ambientalisti, con le realtà produttive regionali ed in particolar modo quelle legate al turismo e all’agroalimentare“.