Rimborsopoli, Gianni Chiodi si difende in procura

E’ iniziato poco dopo le 11, in procura a Pescara, l’interrogatorio di garanzia del presidente della Regione Gianni Chiodi, indagato nell’indagine su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali.

Nella vicenda sono indagati anche il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, e altre 23 persone, tra assessori e consiglieri regionali.

Oltre al Governatore, oggi saranno interrogati lo stesso Pagano e nove assessori.

I consiglieri, invece, saranno ascoltati il prossimo 12 febbraio.

Le accuse contestate a vario titolo sono di truffa, peculato e falso ideologico.

Chiodi: “Ho la coscienza a posto”

“Ho chiarito tutto, sono molto soddisfatto”. Sono le parole del presidente della Regione, Gianni Chiodi, all’uscita del Tribunale, dopo due ore di interrogatorio. Il governatore ha annunciato che domani terrà una conferenza stampa nella quale illustrerà tutto ciò che ha detto ai magistrati e risponderà alle domande dei giornalisti. “Posso assicurarvi”ha ribadito ai cronisti “che sono molto soddisfatto e sono certo di aver chiarito tutto ciò che c’era da chiarire, come avevo promesso”. Dimissioni? “Assolutamente no, ho la coscienza a posto”.

A proposito delle presunte amanti, Chiodi ha detto che questo aspetto non gli è stato chiesto dai magistrati e che “non era argomento”. Il presidente, rispondendo sempre ai cronisti, ha detto che si è parlato solo delle cose che gli sono contestate. Ai giornalisti che gli hanno fatto notare che tra le cose che gli vengono addebitate c’è l’episodio relativo al rimborso per la notte trascorsa con una donna nella stanza 114 dell’hotel del Sole, a Roma, ha risposto con un secco: “è stato chiarito”.

 

Mauro Febbo: sono sereno. “Venerdi’ – ha detto Febbo ai cronisti – abbiamo presentato la documentazione perche’ e’ giusto e doveroso metterla a disposizione dei magistrati. Questa documentazione non ‘ e’stata reperita negli uffici e non e’ stata consegnata. Sono imputato per aver partecipato a due Vinitaly e ad una conferenza di servizi in Sardegna, qui ho dormito in un B&B per 90 euro. Ho fatto delle missioni a Roma per la marineria pescarese e altre volte per il terremoto. Su questo ho presentato tutta la documentazione,sono quindi sereno. Mi preme sottolineare che non mi viene contestato di aver fatto viaggi in prima classe, ho fatto 36 missioni estere e non ho mai dormito in alberghi a 5 stelle.

Febbo ha detto ai giornalisti che ha intenzione di ricandidarsi e ha aggiunto che Chiodi puo’ ancora essere il candidato del centro destra alle prossime elezioni regionali. Alla domanda sulla presunta amante di Chiodi ha detto di non sapere se e’ cosi’: “so che e’ una scappatella” . Febbo ha aggiunto di non ricordare neanche se era presente in giunta il giorno della nomina a consigliere di parita’ della donna che sarebbe andata con il governatore. “Io – ha evidenziato – ho sempre viaggiato con mia moglie e me ne vanto” . L’assessore ha precisato di aver consegnato la documentazione relativa ai contratti stipulati dalla Regione con gli alberghi. Inoltre ha sottolineato che per quanto attiene a lui si tratta di “una indagine asettica in quanto non e’ stata reperita negli uffici e ne’ consegnata tutta la documentazione. Ci sono tutte le ricevute e la documentazione che dimostra che le trasferte sono tutti viaggi istituzionali. Qualche volta vado a Roma per il mio partito ma non ci sono mai andato con la macchina della Regione, bensi’ con la mia auto”.

E’ durato 30 minuti l’interrogatorio dell’assessore regionale Paolo Gatti, tra gli indagati nell’ambito dell’indagine su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. L’assessore, assistito dagli avvocati Gennaro Lettieri e Ernesto Rodriguez, ha risposto a tutte le contestazioni dei pm e si e’ impegnato a fornire ulteriore documentazione a supporto delle istituzionalita’ dei viaggi effettuati.

 

“C’era poco da chiarire, mi contestano i pasti. Ero in missione e ho mangiato”. Lo ha detto ai cronisti l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, al termine dell’interrogatorio dei pm del Tribunale di Pescara, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio.

De Fanis: ho pagato con i soldi miei

E’ durato quindici minuti l’interrogatorio dell’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, tra gli indagati dell’inchiesta della procura di Pescara su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. De Fanis ha utilizzato un ingresso secondario per evitare i giornalisti. L’ex assessore si e’ difeso davanti ai pm sostenendo di aver pagato con i suoi soldi i pasti dei commensali che hanno pranzato con lui. In altri casi, invece, i commensali hanno provveduto di tasca loro. Il difensore di De Fanis, l’avvocato Massimo Cirulli, al termine dell’interrogatorio ha mostrato ai giornalisti la legge regionale n. 40 del 10 agosto 2010 in cui non si stabilisce un tetto di spesa ne’ per i pasti, ne’ per i ristoranti. Per quanto riguarda invece gli alberghi, la legge segue la classificazione per stelle. Nell’articolo 13 inoltre e’ prevista per “il consigliere che, debitamente autorizzato, si reca in missione fuori dal territorio della Regione per l’espletamento delle proprie funzioni, per ogni giornata di trasferta o di frazione non inferiore alle 8 ore, una indennita’ uguale a quella stabilita per la qualifica di presidente di sezione della Corte di Cassazione” In un procedimento aperto dalla Procura di Lanciano De Fanis e’ invece accusato di tenato omicidio nei confronti della moglie. Alla sua ex segretaria, con la quale aveva intessuto una relazione, avrebbe esternato l’intenzione di avvelenare la moglie. De Fanis, agli arresti domiciliari dallo scorso novembre per presunta concussione nei fondi regionali elargiti per manifestazioni culturali, si e’ sempre difeso sostenendo che quella era solo una battuta.

 

Stefania Pezzopane: giunta a “luci rosse”

 

“E’ notizia svelata dai quotidiani di oggi che il governatore Gianni Chiodi avrebbe assunto la sorella della sua amante come segretaria in un assessorato dell’Abruzzo e fatto nominare dalla sua Giunta la suddetta amante, all’anagrafe Letizia Marinelli, come consigliera di parita’. Non contento, con un’ordinanza redatta proprio dai suoi uffici, le ha attribuito l’incarico di gestire 1,5 milioni di euro per la ricostruzione dell’Aquila, soldi che la consigliera di parita’ non e’ riuscita ad usare perche’ non poteva essere soggetto attuatore e che, grazie ad un mio emendamento alla legge di stabilita’, le sono stati tolti e attribuiti alla Provincia dell’Aquila”. Lo afferma la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. “Se a quello che Chiodi definisce ‘l’errore di una sera’ si aggiunge il caso del suo ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis, che dall’inchiesta in corso risulta aver assunto l’amante come segretaria per far sesso almeno una volta a settimana, credo – afferma Pezzopane – che la Giunta Chiodi si possa definire, senza timore di smentite, un circolo a luci rosse”. Si tratta, ricordiamolo – sottolinea Stefania Pezzopane – di un’inchiesta partita dal fatto che per quella notte in un costoso albergo, il governatore Chiodi aveva chiesto il rimborso alla Regione. Un intreccio inaccettabile tra pubblico e privato e un esempio chiaro di doppia morale, in cui diventa consigliera di parita’ un modello esemplare di disparita’. A questo punto – conclude – il governatore Chiodi, che si e’ prolungato di 6 mesi il mandato, forse farebbe bene a far concludere questa legislatura nel piu’ breve tempo possibile”.

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