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Riperimetrazione Parco Sirente-Velino: l’associazione Inachis scrive al Ministro Orlando

Il presidente nazionale dell’Associazione Inachis, Luigi La Mura, ha inviato questa mattina una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando.

L’obiettivo è chiedere un suo intervento deciso riguardo alla vicenda relativa alla proposta di riperimetrazione del Parco Naturale Sirente Velino che verrà discussa e votata domani nel Consiglio Regionale abruzzese.

 

LA LETTERA

 

VERSO LE 150.000 FIRME IN DIFESA DEL PARCO SIRENTE-VELINO

Cresce, intanto, la mobilitazione contro la proposta di riperimetrazione del Parco Sirente-Velino che purtroppo è ancora all’ordine del giorno. La seduta del Consiglio Regionale riprenderà domani proprio con la proposta di legge Ricciuti e non è chiaro se il presidente Pagano deciderà di rinviare in commissione. “Al momento” aggiunge il comitato promotore della petizione “non è chiaro neanche l’atteggiamento del presidente Chiodi e del resto del centrodestra che non hanno assunto una posizione chiara”.

E oggi le associazioni si sono riunite a Pescara per lanciare un appello all’intero Consiglio regionale “affinché sia sventato il tentativo del Consigliere Ricciuti di riperimetrare il Parco regionale del Sirente–Velino sottraendo al suo regime di tutela un’area tra le più belle e preziose del Parco”.

“La formidabile mobilitazione” si legge ancora nella nota “che ha permesso di raccogliere quasi 140mila firme di adesione alla petizione lanciata da Animal Amnesty e appoggiata da tutte le associazioni ambientaliste abruzzesi è un segnale importante che la classe politica regionale, ed in particolare la maggioranza che guida la regione, non dovrebbe e non può permettersi di sottovalutare. Il sistema Parchi della nostra regione è una risorsa che può essere discussa e riformata ma per essere resa più efficiente ed efficace per gli ambienti che protegge e per le popolazioni che vi abitano ma mai con procedure poco trasparenti che non coinvolgano tutti gli interessati o a favore di interessi limitati e poco chiari nelle loro finalità. Nessuno di noi scorda che poco più di un anno fa nello stesso Parco, nell’area del Comune di Aielli, si è già proceduto ad un taglio di territorio di circa 90 ha, purtroppo passato totalmente inosservato. Il risultato immediato è stata una mattanza organizzata da cacciatori giunti da fuori area talmente vergognosa che la locale ATC (l’associazione dei cacciatori locali) intervenne per ripristinare il divieto di caccia nella zona. A questo scempio, pochi mesi dopo, è seguita la costruzione, senza la prescritta valutazione d’Incidenza (V.I.A.),di una strada rovinosa sul piano ambientale e paesaggistico e di nessuna utilità pratica, se non quella di favorire il bracconaggio. E’questo il destino che vogliamo riservare ad una parte dei Piani di Pezza o alla Terranera? Aree di assoluta importanza naturalistica e paesaggistica, inserite, nella rete di Natura 2000, cioè nell’elenco delle aree di maggior valore naturalistico d’Europa, che gli Stati membri dell’UE sono tenuti a tutelare adeguatamente. La Comunità europea ha finanziato progetti di miglioramento ambientale e per consentire gli spostamenti indisturbati della grande fauna del nostro sistema Parchi tra cui spicca l’orso marsicano animale simbolo della nostra regione ed in grave pericolo di estinzione. Che senso hanno gli impegni presi in suo favore verbalmente dalla Regione Abruzzo con il Ministro Orlando in un paio di recentissime riunioni tenutesi al Ministero dell’Ambiente se questi impegni vengono nei fatti poi disattesi? Si approvi invece il piano del Parco regionale atteso da quasi vent’anni , con una corretta zonizzazione che regolamenti e permetta le attività produttive e tradizionali dei luoghi con efficienza e flessibilità senza inutili e vessatori vincoli che poi nemmeno il parco sa come far rispettare e si concentrino le attività di conservazione, ricerca scientifica, rinaturalizzazione e vigilanza nelle aree critiche e di maggior valenza naturalistica. Ma per far questo deve finire la stagione delle riperimetrazioni e dei tagli arbitrari e clientelari. La mobilitazione di questi giorni dimostra che c’e’ un’opinione pubblica vigile e cosciente dell’importanza di difendere l’Abruzzo regione verde d’Europa. Sta ora alla classe politica regionale prenderne atto e comportarsi di conseguenza”.

Domani la protesta si sposterà a L’Aquila per un presidio in difesa del Parco Sirente Velino a partire dalle ore 10 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Prima che cominci la seduta, le firme saranno consegnate a Chiodi e Pagano.