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Abruzzo

7 curiosità che in pochi conoscono sul capoluogo abruzzese: un viaggio tra storia e leggende

L’Aquila è il capoluogo abruzzese, una città colpita diverse volte da devastanti terremoti ma che custodisce nel suo cuore splendidi luoghi.

Oggi analizziamo le sette curiosità che in pochi conoscono su questa città del centro del nostro paese. Il Comune italiano è formato da oltre 70mila abitanti e si estende per quasi 500 chilometri quadrati a oltre 700 metri dal livello del mare. Fu fondata nel 1254 da piccoli agglomerati urbani che erano nati dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente. Fu distrutta da Manfredi di Sicilia, ricostruita nel 1266 come libero comune da Carlo I d’Angiò.

Curiosità su L’Aquila che non conosci (ANSA) Abruzzo.CityRumors.it

Nel XV secolo divenne, grazie alla sua forza economica, la seconda città per importanza del Regno di Napoli dopo proprio quest’ultima. Dopo un periodo di splendore sotto il dominio asburgico, la città fu distrutta da un catastrofico terremoto nel 1703. Terremoti che si erano già verificati nel 1315 e nel 1461, fino all’ultimo tragico del 2009.

Nonostante queste catastrofi naturali la città mantiene ancora un patrimonio storico non di poco conto soprattutto grazie al contributo medievale e a quella cinta muraria che ne è un simbolo, oltre a una parte rinascimentale, una barocca e una neoclassica. Ora però andiamo a vedere sette curiosità che non tutti conoscono.

7 curiosità su L’Aquila che in molti non conoscono

Delle curiosità su L’Aquila (ANSA) Abruzzo.CityRumors.it

Passiamo ora ad analizzare da vicino sette curiosità su L’Aquila che davvero in pochissimi conoscono, ma che meritano di essere osservati più da vicino:

  1. Numero 99: al momento della fondazioni la città fu edificata con una federazione di 99 castelli. A ognuno di questi fu assegnata una zona su cui andare a edificare il suo rione con piazza, fontana e chiesa. Nel tempo questo numero è rimasto attaccato alla storia della città anche grazie alla fontana delle 99 cannelle;
  2. Perdonanza Celestiana: non tutti sanno che a fine agosto in questa città si festeggia questa ricorrenza. L’origine ci porta indietro al 1200 quando Pietro Angelerio del Morrone, un eremita, si era rifugiato in un’abbazia appena fuori dalla città;
  3. Lo stemma cittadino: questo rappresenta un’aquila in onore dei fondatori, simbolo della casa di Svevia. La scritta presente però pare che sia un errore di trascrizione;
  4. I Quarti: la città fu divisa in quattro parti nel 1276, con quartieri e villaggi oltre al castello e allo stemma;
  5. La Panarda: si tratta di un banchetto di 20/30 portate il cui nome arriva dal cesto di vimini intrecciato con il quale venivano servite le pietanze;
  6. Cibi tipici: Protagonisti del menù sono i legumi con soprattutto zuppa di ceci e castagne e minestra di lenticchie e patate molto apprezzate dagli abitanti del luogo;
  7. La neviera: è una stanza sotterranea di forma cilindrica in cui veniva di fatto conservata la neve utilizzata successivamente per scopi alimentari e/o sanitari.
Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.