Scegli l’Italia”, contro le importazioni di materie prime di bassa qualità che entrano in Italia indirizzate a diversi stabilimenti industriali e seminidustriali per essere spacciate in un secondo tempo come prodotto nazionale.Una mobilitazione che, promossa non a caso alla vigilia di Natale, questa mattina ha portato 4 pullman di imprenditori agricoli abruzzesi al passo del Brennero – il campo base è stato allestito nell’area di parcheggio al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) – per verificare direttamente autobotti, camion frigo, container provenienti dall’estero. Obiettivo: smascherare il “finto Made in Italy” diretto sulle tavole in vista del Natale all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti. <<Attraverso il valico Brennero giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri ma anche milioni di cosce di maiale per fare i prosciutti, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati e altri prodotti che stanno determinando gravi danni all’economia nazionale, per non parlare del grande inganno a danno dei consumatori ignari che credono nella sicurezza del prodotto italiano ma sono costretti a mangiare, inconsapevolmente, cibo che viene dall’estero sotto falsa identità>> spiega il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Abruzzo Simone Ciampoli <<la manifestazione del Brennero è così un ulteriore tassello per far conoscere una problematica particolarmente sentita e molto penalizzate, che va risolta filiera per filiera. Non sono poche le situazioni ‘anomale’ che oggi sono venute alla luce e che vanno combattute una volta per tutte per il bene dell’Italia e di una regione a forte vocazione agricola come l’Abruzzo>>. Una mobilitazione nazionale che, in Abruzzo, ha avuto una fortissima eco soprattutto tra le istituzioni, soprattutto perché tra i prodotti maggiormente contraffatti ci sarebbero proprio alcuni dei capisaldi dell’economia agricola regionale, tra cui l’olio, il latte, la stessa carne di maiale, ecc. Nel dettaglio, finora sono già 8 i parlamentari di tutte le parti politiche (i senatori: Stefania Pezzopane e Antonio Razzi; i deputati: Fabrizio Di Stefano, Vittoria D’Incecco, Gianni Melilla, Paolo Tancredi, Antonio Castricone, Filippo Piccone) che hanno appoggiato le interrogazioni a favore del made in Italy preparate da Coldiretti che verranno presentate in parlamento e ben 74 Comuni hanno deliberato (o delibereranno a giorni) l’adesione alla battaglia contro il falso made in Italy alimentare. Stesso discorso per le Province (la delibera di sostegno al made in Italy è stata condivisa verbalmente da tutte le quattro province, delle quali tre già l’hanno inserita in calendario). E per finire la Regione Abruzzo che, attraverso una lettera firmata dal presidente Gianni Chiodi e dall’assessore all’agricoltura Mauro Febbo) ha espresso pieno appoggio delle iniziative messe in campo dalla Coldiretti per la tutela e la salvaguardia del Made in Italy agroalimentare. “La Regione Abruzzo – si legge nella missiva della Regione – è in appoggio alla Coldiretti contro il deplorevole fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari, che non solo incide negativamente sulla nostra economia ma che potrebbe mettere a rischio, come purtroppo è accaduto in passato, la salute dei consumatori. I nostri produttori devono essere garantiti da una normativa che favorisca la trasparenza proprio perché i prodotti Italiani sono quelli maggiormente colpiti dalla contraffazione. Per questo motivo, al fine di tutelare gli interesse del settore produttivo agroalimentare italiano, e in particolare quello abruzzese, ci impegniamo a sollecitare il Ministro alle Politiche agricole Alimentari e Forestali e il Ministro della Salute al fine di assicurare il rispetto, da parte della Commissione Europea del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento n. 1169/20117CE, per l’attuazione dell’obbligo di indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine”. Inoltre, Chiodi e Febbo si impegneranno ad attivare i decreti di attuazione della legge 3 febbraio 2011, n. 4 per introdurre l’obbligo di etichettatura a partire dalle carni suine e, inoltre, ad avviare opportune campagne di informazione per gli organi di controllo e per i consumatori sulle normative in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e le indicazioni di origine.>>. Intanto, domani dal passo del Brennero gli agricoltori abruzzesi si sposteranno a Roma per manifestare in piazza Montecitorio e sensibilizzare le istituzioni più incisivamente. Saranno presenti anche l’assessore regionale Febbo e decine di gonfaloni comunali, a conferma della grande attenzione dell’Abruzzo nei confronti del problema.