Gestione Acqua in Abruzzo, incontro a L’Aquila VIDEO

dipaoloacquanovL’Aquila. “Nel quadro della normativa nazionale e comunitaria e nella politica della tutela delle acque, occorre intervenire in modo strutturale ed efficace attraverso una consultazione che definisca meglio la situazione e consenta una condivisione di obiettivi e criteri di gestione. L’obiettivo oggi è informare tutti i portatori di interesse sulle attività che si stanno conducendo, attraverso il coordinamento dell’Autorità di Bacini del Tevere, per l’aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto dell’Appennino Centrale”.

L’assessore ai Lavori pubblici e Servizio idrico integrato, Angelo Di Paolo, ha commentato così, questa mattina, all’Aquila, l’iniziativa di una giornata di consultazione pubblica sulle problematiche legate alla gestione delle acque cui sono stati chiamati a partecipare, tra gli altri, rappresentanti delle Province, della Forestale, dei Parchi e delle associazioni ambientaliste e il segretario dell’Autorità di Bacino Nazionale del fiume Tevere, Giorgio Cesari

“La salvaguardia e la tutela delle risorse idriche, in linea con le previsioni della normativa comunitaria – ha proseguito l’assessore Di Paolo – è uno dei temi centrali delle attuali politiche nazionali e regionali. La politica dell’Unione Europea in materia di acque è molto stringente. L’Abruzzo fa parte di due distretti idrografici: il Distretto Idrografico dell’Appennino Centrale e il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale”. 

La Direttiva 2000/60 ha stabilito l’obiettivo di raggiungere un “buono stato di qualità delle acque” entro il 2015. In materia, lo strumento di pianificazione di competenza regionale è il Piano di Tutela delle Acque. Il PTA, adottato dalla Giunta ad agosto 2010 è stato sottoposto a consultazione pubblica e poi modificato e approvato dalla Giunta con DGR 492 dell’8 luglio 2013. Attualmente è all’esame del Consiglio Regionale per l’approvazione finale. La Direttiva 2000/60 individua però un altro strumento di pianificazione che è il Piano di Gestione dei distretti idrografici che deve essere aggiornato entro il 2015. Il rischio concreto è di non raggiungere l’obiettivo di qualità “buono” entro due anni. Assume quindi estrema rilevanza l’attuazione dei programmi di misure individuati nel PTA regionale. 

“Per migliorare la qualità delle acque – ha concluso l’assessore – non bastano i provvedimenti amministrativi ma bisogna fare investimenti per la realizzazione delle infrastrutture previste (depuratori, reti fognarie..), l’adeguamento di quelle esistenti e, più in generale, la prevenzione e la tutela dei uno dei beni più importanti nel prossimo futuro”.

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