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Stop Biocidio: un centinaio dall’Abruzzo a Napoli per il corteo nazionale

Pescara. Un centinaio gli abruzzesi che stanno sfilando a Napoli per la manifestazione nazionale “Stop al biocidio”. Nel Rettifilo del centro partenopeo anche gli striscioni per l’emergenza di Bussi e contro le centrali a biomasse di Vasto.

Sotto la pioggia di Napoli scende in piazza il movimento nazionale contro il Biocidio, che tra le rappresentanze giunte da tutte le regioni d’Italia può contare anche sull’Abruzzo. Almeno centomila cittadini scesi in piazza a manifestare contro “l’omicidio di uomini, piante e animali” – come recitano gli slogan scanditi – perpetuato “dal dalla voracitá dei poteri economici e dall accondiscendenza dei poteri politici”.

Una cinquantina gli abruzzesi che questa mattina sono partiti con un autobus organizzato da Pescara, altrettanti quelli mossi con mezzi propri: Abruzzo social forum, zona22, comitati di base da vasto e Termoli e individualità da Teramo compongono il drappello abruzzese, capeggiato dallo striscione “Anche l’Abruzzo si ribella”. Altri striscioni, invece, riportano le varie vertenze ambientali che  riguardano la “regione dei parchi”, quali l’emergenza di Bussi, Ombrina Mare e i progetti per le cetrali a biomasse del vastese.

Nonostante la pioggia battente, nel primo pomeriggio il corteo pacifico è partito da piazza Garibaldi, attraversando il Rettifilo di Corso Umberto I per giungere in piazza Plebiscito, colorandosi di canti, balli e note tipicamente partenopee, cartelloni raffiguranti le giovanissime vittime dei crimini ambientali e alti manifesti che accennano alla collusione tra camorra e Stato quanto alle discariche abusive recentemente scoperete nella “Terra dei fuochi” campana.

L’acqua non più potabile, il consumo del territorio, l’inquinamento del suolo e atmosferico sono i principali temi di questa importante manifestazione nazionale, che segna il primo passo verso il coordinamento italiano dei movimenti per la salvaguardia dell ambiente, impegnati a far crescere in numeri ed incisività le loro iniziative, ricalcando il percorso che ha portato alla campagna referendaria sull acqua.

 

Andrea Di Nisio