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L’Abruzzo e il mistero delle farmacie ‘fantasma’

Entro il mese di gennaio 2013 la giunta regionale avrebbe dovuto nominare una commissione esaminatrice per autorizzare la nascita di nuove farmacie in Abruzzo e, quindi, favorire la concorrenza nel settore. Ma fino al mese scorso era ancora tutto bloccato.

 

A denunciarlo è il consigliere regionale dell’Idv, Lucrezio Paolini, il quale spiega che il blocco sarebbe legato ad un “rifiuto da parte dei dirigenti regionali, ad eccezione della sola dirigente del Servizio Farmaceutico, di far parte della commissione”. Il motivo del rifiuto? “Il decreto sulla spending review stabilisce che la partecipazione avvenga a costo zero per la Regione, quindi a guadagno zero per i dirigenti, che già percepiscono lauti compensi omnicompresivi. Non è mia intenzione fare di tutt’erba un fascio, perché ci sono anche esempi di dedizione al lavoro e professionalità, ma resta il fatto! Gli abruzzesi aspettano inutilmente di vedere all’orizzonte la nascita di qualche nuova farmacia, che vorrebbe dire numerosi posti di lavoro in più e un calo dei prezzi. La cosa davvero scandalosa è che la Giunta regionale riconosca il massimo della produttività a tutti i dirigenti, anche a quelli che rifiutano di fare il proprio dovere, mentre il restante personale di categoria corre il rischio di vedersi decurtare i pochi fondi a disposizione”. Paolini ha dunque depositato un’interrogazione urgente al presidente Gianni Chiodi, “per chiedergli come ritiene di dover sanzionare quei dirigenti che, benché invitati a partecipare alla commissione esaminatrice, hanno finora rifiutato di farne parte e ciò nonostante saranno percettori di un salario produttivo accessorio ai massimi livelli”.