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Concorsone Abruzzo, uno spiraglio per gli idonei: ma dovranno spostarsi in Campania

L’Aquila. Primo attingimento dalle graduatorie del concorso Ripam – Abruzzo. Una bella notizia. Il fortunato “prescelto” dovrà, però, lasciare l’Abruzzo per trasferirsi in Campania. A Marano, per la precisione.

Il Comune del napoletano, infatti, ha deliberato di avvalersi delle figure professionali inserite nelle graduatorie del Concorso Ripam-Abruzzo, per la copertura di un posto di Istruttore Direttivo Ingegnere a tempo indeterminato.

Soddisfatto il Comitato Vincitori ed Idonei al Concorso per 300 posti – Ricostruzione Abruzzo, che accoglie favorevolmente la decisione, “in quanto corrisponde ad una pratica virtuosa di reclutamento del personale nella pubblica amministrazione e ad una gestione oculata della cosa pubblica che non vanifica e mortifica i sacrifici dei contribuenti italiani. La scelta del Comune di Marano di Napoli garantisce il rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza che devono guidare l’azione amministrativa”.

In un comunicato del Formez del 24 ottobre si legge, infatti, che “il Comune di Marano ha ‘rotto il ghiaccio’ con la prima assunzione a tempo indeterminato ed è auspicabile che altre Amministrazioni, centrali o locali (a partire da quelle abruzzesi) ne seguano l’esempio. Ricorrere alle graduatorie Ripam, garantisce alle Pubbliche Amministrazioni il rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità e trasparenza; a costo zero e in tempi brevi le amministrazioni che hanno necessità di assumere personale, possono disporre di professionalità selezionate rigorosamente, e immediatamente disponibili, indispensabili per il buon andamento dell’amministrazione”.

Stessa cosa si era verificata ancora in Campania, stavolta a Giugliano, sempre in provincia di Napoli, dove il Comune ha assunto, a tempo determinato e per 6 mesi, un totale di 14 idonei (7 Istruttori amministrativi e 7 Istruttori tecnici).

“Ben due comuni fuori regione, in pochi mesi, hanno deciso di avvalersi dell’attingimento gratuito dalle graduatorie Ripam-Abruzzo” continua il Comitato. “La situazione in Abruzzo appare, paradossalmente, molto diversa. Si registra infatti una totale indifferenza nei confronti della presenza delle graduatorie, nonostante si contino, ad oggi, oltre 250 assunzioni o proroghe in Uffici Speciali, Comune de L’Aquila e Comuni del Cratere, per le stesse figure già selezionate con il concorsone. L’inopportuna politica assunzionale si estrinseca nelle forme più varie: nuove procedure selettive a tempo determinato o co.co.co., ripetute proroghe di contratti già in essere in deroga alla normativa vigente, consulenze esterne e contratti di lavoro di somministrazione con agenzie interinali (che costano all’ente non solo il costo del salario dei lavoratori, ma anche il pagamento del servizio delle agenzie). A queste assunzioni si aggiungono i concorsi a tempo indeterminato per le medesime figure professionali selezionate con il concorsone dei Comuni di Tossicia e Ofena, aderenti al bando Ripam. Tale atteggiamento, insensatamente dispendioso, ci lascia interdetti e contrariati, sia come cittadini che come idonei. Infatti, le molteplici selezioni messe in atto dalle varie amministrazioni non fanno altro che moltiplicare i costi per il reclutamento del personale determinando un notevole appesantimento delle già debilitate finanze pubbliche. Inoltre, molti idonei sono abruzzesi e hanno partecipato al concorsone proprio per dare il loro contributo alla ricostruzione. Il mancato attingimento da parte delle amministrazioni del cratere, li costringerà a trasferirsi in altre regioni (attraverso le procedure di attingimento citate) per vedere riconosciuti i loro diritti di vincitori di un concorso pubblico, dopo tanti sacrifici anche economici. Auspichiamo che il modello virtuoso di reclutamento del personale adottato dai comuni Giugliano in Campania e Marano di Napoli costituisca un esempio per le amministrazioni pubbliche abruzzesi, le cui finanze hanno bisogno più che mai di politiche di stabilità e razionalizzazione”.