Abruzzo, Acerbo contro il giornalino della Regione: ‘è campagna elettorale’

Acerbo_MaurizioL’Aquila. Maurizio Acerbo chiede il ritiro delle 120mila euro destinate al nuovo periodico di informazione sulle attività del governo Chiodi.

Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista ha presentato una risoluzione in Consiglio regionale per chiedere il ritiro della detemrina con cui la giunta abruzzese ha destinato la somma all’iniziativa editoriale. Una decisione su cui Acerbo ha espresso forti perplessità.

“E’ una determina che grida vendetta – ha sottolineato Acerbo – in un momento in cui ci sono moltissimi capitoli del bilancio regionale senza copertura, che impediscono l’applicazione di leggi approvate dall’Aula. Pensiamo all’abbattimento delle barriere architettoniche, alle borse di studio, ai provvedimenti in materia sociale. E’ grave – ha osservato – destinare risorse pubbliche a una pubblicazione che e’ smaccatamente di propaganda elettorale e che guarda caso esaurirà il suo corso proprio nel periodo in cui gli abruzzesi saranno chiamati alle urne. L’auspicio è che tutti i consiglieri regionali appoggino questa mia richiesta”.

Il commento di Marinella Sclocco. “Sottoscrivo la risoluzione urgente del collega Acerbo per il ritiro della determina  per il giornale di informazione delle attività della Giunta e spero lo facciano  anche gli altri colleghi consiglieri d’opposizione. In un momento così delicato per le casse dello Stato e della Regione mi sembra davvero inopportuno, nonché strumentale, mettere in circolazione un periodico della maggioranza. Direi che si tratta di una forma di autocelebrazione funzionale alla prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale.  I cittadini abruzzesi sono già notevolmente provati dalle tassazioni dovute alla crisi, dalla mancanza di erogazione di servizi essenziali e non hanno bisogno che chi li rappresenta destini una cifra come 120mila euro alla diffusione del giornalino della Giunta. Il Governatore potrà informare i suoi elettori  e comunicare le attività della sua Giunta attraverso economie diverse da quelle pubbliche”.

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