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Inchiesta Fira, ex assessore Domenici condannato a 4 anni

Pescara. L’ex assessore regionale alla sanita’ della Giunta di centro destra Vito Domenici, e’ stato condannato a quattro anni dal Tribunale di Pescara per ricettazione, nell’ambito del processo riguardante l’inchiesta Fira, che nell’ottobre del 2006 porto’ all’arresto dell’ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone, accusate a vario titolo di una truffa alla Regione e all’Unione europea da 16 milioni di euro.

 “Sono innocente nella maniera piu’ assoluta – ha commentato ai cronisti l’ex assessore Domenici – ne sono piu’ che certo rispetto sia alle accuse formulate sia all’andamento processuale. Quattro anni sono troppi, ma lo erano anche quattro secondi. E’ una sentenza non condivisibile come non lo erano le premesse su cui si e’ basato il processo. Un processo – ha aggiunto – pieno di contraddizioni e alla fine la sentenza e’ una contraddizione che segue perfettamente la linea del processo. Faro’ ricorso in appello”. 

La sentenza del collegio presieduta dal giudice Massimo De Cesare è stata ultimata poco dopo le 13, e ha decretato anche l’assoluzione di Domenici dall’accusa di associazione per delinquere: “I reati associativi sono il presupposto della ricettazione”, ha commentato pertanto l’avvocato Francesco Carli, “perciò la condanna per uno non è coerente con l’assoluzione per l’altro reato”.

Il Tribunale ha condannato a cinque anni anche l’imprenditore di Altino Marco Picciotti, assolto invece l’imprenditore Lancianese Vincenzo Lanetta. La soddisfazione delle parti civili è stata riassunta dalle parole del legale della Fira, Roberto Di Monte: “Sicuramente per la Finanziaria abruzzese si recupera un’immagine offuscata da una gestione strumentale, finalmente si potrà restituire alla Fira l’immagine di strumento di sviluppo economico per le imprese del territorio abruzzese”. Per le 36 società imputate, il colleggio ha invece comminato sanzioni pecuniarie da 30mila a 700mila euro.

Il Tribunale ha inoltre condannato a cinque anni di reclusione Paolo De Michele, Silvio Cirone, Ivan Marinelli e Giovanni Cirulli, per associazione per delinquere e truffa aggravata. Mentre l’ex direttrice della Fira Carolina D’Antuono e Pietro D’Arcangelo sono stati condannati a quattro anni di reclusione per il reato di associazione per delinquere. Il Tribunale ha condannato a quattro anni anche l’avvocato romano Pietro Anello per riciclaggio. Nella maggior parte dei casi gli imputati condannati erano legali rappresentanti di società e membri delle varie commissioni di valutazione e di ammissione dei progetti. Gli imputati accusati della seconda associazione per delinquere, tra cui l’ex assessore Domenici, sono stati assolti da questo reato perché il fatto non sussiste. Gli imputati condannati sono stati però assolti da alcuni reati, mentre altri reati a loro carico si sono prescritti. De Michele, Cirone, Cirulli, Marinelli, sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e interdetti legali durante la pena. Domenici, D’Antuono, D’Arcangelo, Picciotti e Anello, sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Il Tribunale ha inoltre dichiarato prescritti anche i reati a carico dell’ex titolare di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, di Lanetta, e di altri imputati. Assolta per non aver commesso il fatto Giovanna Angelucci.

Alla lettura della sentenza ha assistito anche l’ex presidente della Fira Masciarelli, che per questa vicenda e quella riguardante presunte tangenti nella sanità abruzzese, ha patteggiato davanti al gup di Pescara una pena di tre anni a quattro mesi. Ai giornalisti, però, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.