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Invasione di farfalle sulle spiagge abruzzesi e di vespe in montagna

Non sarà sfuggita a turisti e residenti il volo di centinaia di farfalle bianche che, volando verso sud, stanno invadendo, in questi giorni, le spiagge abruzzesi.

Si tratta di una eccezionale migrazione periodica di farvalle della specie Cavolaia maggiore (Pieris brassicae L.) e Cavolaia minore (Pieris rapae L.), appartenenti alla famiglia delle Pieridi. Queste specie sono molto prolifere, hanno tre o quattro generazioni annue e una femmina può deporre ogni volta più di 100 uova feconde.
Nei giorni scorsi gruppi di questi splendidi Lepidotteri hanno attraversato le Marche ed ora invadono l’Abruzzo nel loro viaggio verso sud.
Di norma in natura si ha un equilibrio demografico di queste specie, in quanto numerosi insetti parassiti, ragni, coleotteri, mantidi, formiche, roditori, rettili, uccelli si nutrono di uova e larve. Periodicamente però si può verificare una rottura di questo equilibrio, per cause naturali, come irregolarità climatiche o ritardi di fioritura delle piante erbacee o antropiche, come il mancato sfalcio di prati e di scarpate di strade. In questi casi si può assistere ad una eccezionale nascita di esemplari con migrazioni di massa. Il fenomeno non è nuovo: Richard Turpyn nella sua opera “Chronicles of Calais” descrive il passaggio di un immenso sciame di farfalle bianche fitte come fiocchi di neve avvenuto nel mese di luglio dell’anno 1508 presso Calais, che da Nord si dirigeva verso Sud. Un’altra migrazione di massa della Cavolaia maggiore, durata molti giorni, venne osservata e descritta dall’Entomologo fiorentino Ruggero Verity, avvenuta nel mese di settembre del 1903, lungo il litorale Lucchese, in Toscana.
Un evento naturale, quindi, non privo di fascino, che arricchisce questi ultimi giorni di estate.
 

Lo stesso non può dirsi di una fastidiosa invasione di vespe lamentata da abitanti e turisti di Pietracamela. Il piccolo comune montano del teramano, nel mese di agosto, è stato fatto oggetto da una vera e propria invasione di vespe che, senza che si riescano ad individuare particolari assembramenti di nidi, forse favorite dal fatto che molti edifici sono inagibili a causa del sisma del 2009, infastidiscono i numerosi turisti e residenti che, in questo periodo, affollano il paese.
Ci sono stati anche alcuni casi di persone che, punte dagli insetti, sono dovute ricorrere alle cure del pronto soccorso per un principio di choc anafilattico. Sembra che né Comune né Asl si siano dette competenti alla soluzione del fenomeno, che oltre ad essere fastidioso costituisce un pericolo per soggetti particolarmente sensibili al veleno di questi imenotteri.