Dallo studio condotto da Palazzo Koch emerge che il credito totale erogato in Abruzzo, da oltre un anno, è in continua discesa: nel 2012 il credito concesso alla imprese è stato di 15.718,5 milioni di euro (-3,6%), di cui 1.173,9 milioni di euro (-7,7%) per il settore artigiano. La provincia che ha risentito maggiormente della stretta creditizia è stata Pescara (-9,5%), seguita da Teramo (-8,3%), L’Aquila (-6,6%) e Chieti (-6,5%). I dati sono particolarmente critici per le piccole imprese, quelle con meno di 20 dipendenti, che registrano da un lato una contrazione maggiore e dall’altro un costo del denaro più alto: a marzo del 2013 il tasso del credito a breve termine era del 9,56%, mentre quello applicato ad imprese medio-grandi, con più di 20 dipendenti, del 7,23%, con un differenziale del 2,33%. Dal rapporto si evince anche che da dicembre 2010 a marzo 2013 i tassi per le piccole imprese sono cresciuti dell’ 1,63%, mentre il tasso ufficiale di riferimento, nello stesso periodo, è passato dall’1% allo 0,50%.
Le imprese abruzzesi sono a corto di liquidità e rischiano o di chiudere o di licenziare” ha commentato Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo. “Quel che è più grave e paradossale è che gli imprenditori sono costretti ad indebitarsi con le banche per compensare i mancati pagamenti da parte della pubbliche amministrazioni. I problemi di liquidità degli imprenditori devono essere affrontati con uno sforzo comune straordinario e un impegno responsabile da parte del sistema bancario. In questo la regione Abruzzo sta facendo la sua parte e auspichiamo che possa varare e con la massima tempestività e risolutezza il secondo bando a sostegno dei consorzi fidi, cerniera preziosa ed indispensabile per il rapporto banca-impresa, che avrebbe effetti positivi a catena su tutto il circuito dai pagamenti e restituirebbe fiducia”.
D’altra parte, si legge nel rapporto, la crisi di liquidità delle imprese è aggravata dal fatto che in tutti i segmenti di mercato, l’Italia è il Paese europeo con i tempi di pagamento più lunghi rispetto alla media europea.