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Consorzi bonifica, l’appello del Pd: ‘le nuove funzioni non ricadano sui contribuenti’

Nella seduta del Consiglio regionale di domani è previsto l’esame del disegno di legge di riordino dei consorzi di bonifica. Il provvedimento, licenziato dalla terza commissione consiliare, prevede che vengano assegnate agli attuali Consorzi nuove funzioni in materia di difesa del suolo, tutela e sfruttamento delle risorse idriche e tutela ambientale.

“Grazie a questi nuovi compiti” dicono i consiglieri del Pd Camillo D’Alessandro e Claudio Ruffini “i Consorzi potranno ad esempio svolgere anche interventi diretti al contenimento del rischio idrogeologico, bonificare siti contenenti rifiuti pericolosi, intervenire sulla rete idraulica dei Comuni o di altri enti tramite la stipula di una convenzione oppure sfruttare l’acqua per produrre energia attraverso centraline idroelettriche”.

Cambia quindi il ruolo dei Consorzi, che accanto alla possibilità di svolgere questi nuovi servizi dovranno uniformarsi alle procedure di trasparenza previste dalla normativa vigente.

Importante in tal senso l’apporto del Pd che con un emendamento a firma D’Alessandro e Ruffini ha ottenuto che “per la realizzazione delle opere, infrastrutture, per l’acquisto di beni e servizi, per il reclutamento del personale, nonché per il conferimento degli incarichi ,il Consorzio di bonifica deve adottare procedure di evidenza pubblica”.

Questo significherà, si legge ancora nella nota, una maggiore trasparenza in tutti processi decisionali, a partire dal reclutamento delle maestranze, ma anche la possibilità di razionalizzare i costi nell’acquisizioni dei beni e servizi. A queste disposizioni dovranno uniformarsi tutti i Consorzi di bonifica, una volta entrata in vigore la nuova legge.

“Per evitare inoltre che le nuove attività comportino nuovi costi” spiega D’Alessandro “abbiamo presentato in Consiglio regionali un altro emendamento che prevede che dalle nuove funzioni non possono derivare nuovi oneri a carico dei consorziati ricadenti nel perimetro di contribuenza. Gli eventuali maggiori oneri derivanti dalle nuove attività devono trovare copertura finanziaria attraverso economie di bilancio dei Consorzi oppure attraverso la gestione diretta delle stesse attività”.

“Nel complesso” aggiungono “questa legge ridefinisce meglio i compiti e le funzioni dei Consorzi di bonifica. Noi del Pd avremmo voluto una riforma più incisiva e radicale, ed in tal senso avevamo presentato una proposta che prevedeva l’azzeramento degli attuali Consorzi di bonifica e la realizzazione di un unico Consorzio regionale. Purtroppo non si è riusciti a portarla a casa, ma il suo accantonamento non vuol dire che abbiamo abbandonato l’idea di riformare l’Abruzzo. Questa riorganizzazione resta cruciale per lo sviluppo della nostra Regione e dovrà certamente essere uno dei primi argomenti della prossima legislatura”.