Niente indennizzi per chi è stato danneggiato dalle trasfusioni: 600 abruzzesi a rischio

donazione-sangueDal prossimo mese di agosto, seicento cittadini abruzzesi rischiano di perdere l’indennizzo che spetta loro per legge, in quanto hanno subito danni permanenti dopo una trasfusione di sangue oppure a causa di vaccinazioni obbligatorie o somministrazione di emoderivati. 

 

A lanciare l’allarme é il consigliere regionale Claudio Ruffini, il quale, nell’annunciare che all’appello mancherebbe una cifra come sei milioni e cento mila euro, ricorda che esiste una legge, la n.210 del 25 febbraio 1992, che prevede appunto un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati.  “Finora era lo Stato che provvedeva ad assegnare le risorse necessarie alle Regioni italiane per risarcire questi cittadini” spiega Ruffini. “Ma con il Decreto Legge n. 78/2010 (convertito in Legge 122/2010), lo Stato ha azzerato tutte le risorse spettanti alle Regioni per l’esercizio delle funzioni in materia di salute umana, ed oggi questi cittadini rischiano di restare senza alcuna tutela. Parliamo di situazioni molto delicate. Ad esempio l’indennizzo spetta anche ai soggetti che risultino contagiati da infezioni da HIV a seguito di somministrazione di sangue e suoi derivati, nonché agli operatori sanitari che, in occasione e durante il servizio, abbiano riportato danni permanenti”.  Come segnalato dal Servizio “Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale” della Regione Abruzzo, in mancanza di specifiche risorse statali, occorrono per il 2013 almeno 6 milioni e 100 mila euro. Una cifra che difficilmente potrà essere messa a disposizione. Per questo, in occasione del prossimo Consiglio regionale, il Pd presenterà una risoluzione, affinché il Governatore Gianni Chiodi si impegni a trovare una soluzione. Nello specifico, si chiede di promuovere un’iniziativa congiunta con gli altri presidenti di Regione, affinché vengano ripristinati i trasferimenti statali a favore delle Regioni. In mancanza di trasferimenti statali, si chiede di individuare nel bilancio regionale le risorse necessarie a coprire il buco.  “C’è da chiedersi ” conclude Ruffini “come mai nel 2010 Chiodi non si sia opposto alla Legge che trasferisce i costi alle Regioni . Forse all’epoca non si potevano disturbare gli amici al Governo? Per lui l’importante è che tornino solo i conti, della gente che sta male non gli interessa, perché è sempre colpa di qualcun altro. Non sente il peso di chi soffre”.

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