Prestazioni sanitarie a rischio: Cisl Abruzzo lancia l’allarme

medici“Dopo circa cinque anni di Governo e Commissariamento della sanita’ abruzzese ancora si stenta ad intravvedere la luce in fondo al tunnel di una sanita’ che eroghi una soddisfacente qualita’ dei servizi in un contesto di risanamento di bilancio”. 

 

 Lo afferma il delegato regionale della Cisl con delega alla Sanita’, Davide Farina, secondo cui “siamo alle prese con l’ormai annosa e delicata problematica della sanita’ privata che vede sempre piu’ a rischio prestazioni da erogare e livelli occupazionali da garantire. Sanita’ privata che ha visto, di anno in anno, sempre piu’ ridurre i propri budget senza vedere una contestuale riorganizzazione che ne garantisse la sostenibilita’. Politica che il Commissario Chiodi ha basato solo ed esclusivamente sul concetto ragionieristico del taglio lineare senza che in questi 5 anni abbia dimostrato di avere un’idea diversa e piu’ efficiente di cio’ che questo comparto della sanita’ dovesse realizzare. E così nel 2013 ha ulteriormente ridotto i budget della psicoriabilitazione del 10%, del 5% del settore della residenzialita’ anziani, dell’ospedalita’ privata del 10%. Mentre per il settore della riabilitazione dei disabili permane un sinistro silenzio che non lascia presagire nulla di buono. Di contro ha visto sempre piu’ depauperare il proprio patrimonio economico che nel 2007 ammontava ad oltre 100 milioni di euro ed oggi ne conta meno di 70”.  Ed è lo stesso Farina a rivelare alcune indiscrezioni secondo cui, per il 2013 sarebbe previsto un taglio aggiuntivo del 10%. “Qualcuno lo addebita all’applicazione della spending review” commenta “ma cio’ risulta impossibile visto che il DL 95/2012 non lo prevede. Altre voci propendono a imputare questa decurtazione generalizzata alla volonta’ politica di finanziare con un nuovo accreditamento altre 4 strutture (per caso teramane?) del settore della riabilitazione. Ma anche cio’ sarebbe impossibile, tenuto conto sia del decreto commissariale che blocca eventuali nuovi autorizzazioni ed accreditamenti in mancanza di un preventivo piano di fabbisogno, che del parere contrario del tavolo di monitoraggio nazionale che nella riunione dell’8 aprile scorso ha evidenziato, in un passaggio del verbale la ‘richiesta di chiarimenti sul rilascio di nuove autorizzazioni quando il fabbisogno individuato risulta inferiore a quello definito dall’attuale dotazione delle strutture private’.

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