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Le dighe abruzzesi saranno monitorate: ma da chi?

Nella seduta odierna del Consiglio regionale è stato approvato il testo della nuova legge sulle dighe e gli invasi idrici.

Lo scopo del provvedimento è quello di disciplinare da un punto di vista normativo le competenze regionali in materia di invasi e dighe e garantire un maggiore controllo delle stesse al fine di garantire la pubblica incolumità dei cittadini abruzzesi. “Parliamo di una legge importante che il Pd ha condiviso”, commenta il consigliere Claudio Ruffini “ma ci è apparso subito il rischio che  rimanga inattuata per la mancanza delle strutture e del personale preposto al monitoraggio ed al censimento delle dighe. Non vorremmo che si verificasse quello che è successo con la legge sul rischio sismico, che entra in vigore il prossimo 1 luglio e che rischia di restare solo sulla carta perché il personale del Genio Civile provinciali è carente”. La legge approvata oggi prevede, nello specifico, la creazione del catasto delle dighe, in cui vengono monitorate e tenute sotto controllo i maggiori invasi regionali che presentano elementi di criticità. “Ritengo che la Regione avrà difficoltà ad attuare questi controlli” aggiunge Ruffini “in quanto allo stato attuale non ci sarebbe il personale regionale per costituire l’Ufficio Dighe, che ha bisogno di competenze e professionalità e che non può essere costituito alla meno peggio prendendo qua e là del personale dai vari uffici regionali. Questo provvedimento è utile e necessario per la nostra Regione, ma la sua utilità dipende molto dall’operatività delle strutture previste nella legge. Per questo chiediamo che si torni a discutere della concreta applicazione sia della legge sul rischio sismico che di quella sulle dighe. Visto che entrambe hanno come finalità la tutela del territorio, la nostra proposta è quella di utilizzare il personale di Abruzzo Engineering. Altrimenti, anche questa legge resterà solo un’elencazione di buoni propositi che mai verranno attuati”.