LA LETTERA. Vi scrivo questa missiva in qualità di cittadino abruzzese ed aquilano, di imprenditore, di presidente di una associazione che abbraccia, solo in Abruzzo, sotto il proprio cartello, circa ottomila artigiani, ma prima di tutto Vi scrivo in qualità di padre di tre ragazzi che non credono più nel loro futuro. La situazione economica e sociale che stiamo vivendo a L’Aquila è drammatica. Nella città capoluogo c’è un’emorragia di posti di lavoro: nei soli ultimi 12 mesi sono stati persi 6500 posti. La CIG, secondo quanto emerso dalle rilevazioni dei sindacati, ha subito un incremento pari al 1600%. Sì, avete letto bene 1600%: un valore a 4 cifre, un innalzamento di circa tre milioni in termini di ore, una situazione non più sostenibile in una città già fortemente segnata dall’ evento calamitoso del 2009 che sta sfilacciando il nostro tessuto sociale, impoverendo le famiglie aquilane e togliendo dignità alle persone. La città dell’Aquila, martoriata dal sisma di quattro anni fa, doveva diventare il più grande cantiere d’Europa; doveva costituire il volano dell’economia regionale e nazionale. Invece, nostro malgrado, il settore dell’edilizia ha registrato, nel terzo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, un clamoroso -4%: il trend peggiore a livello nazionale. In Abruzzo la flessione del Pil nell’ultimo anno è stata del 6,9% rispetto ad una media nazionale del -5% (e del Mezzogiorno del -4%) e la disoccupazione in Abruzzo è passata dal 7,6% a circa il 12%, mentre quella giovanile supera abbondantemente il 40%. Per non parlare del credito in Abruzzo, che ha avuto un decremento di oltre 500 milioni di euro, pari al -2,01% (-2,30% in Italia). Nella nostra regione non si è mai registrato un dato così negativo sul fronte del credito. Né aiutano le politiche monetarie applicate dalle banche che applicano tassi elevatissimi, strozzando le nostre attività produttive, le piccole e medie imprese artigiane, spina dorsale dell’economia regionale: il tasso medio applicato è dell’ 8,5% (7% circa Italia) mentre le sofferenze, purtroppo hanno registrato un +64 milioni di euro. Il ruolo dei confidi diventa a questo punto determinante, se non l’unico veicolo per l’accesso al credito bancario. Senza tralasciare, inoltre, esodati, precari, grandi aziende in crisi e in via di smantellamento, sicurezza, abbandono delle città (specialmente L’Aquila), malati di depressione, burocrazia elefantiaca, debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. Ho solo parzialmente elencato le criticità oggettive, una nuova azione della finanza pubblica attraverso una vera azione di SPENDING REVIEW che SENZA TAGLI LINEARI faccia avanzare il processo di controllo, ristrutturazione, riqualificazione e riduzione della spesa pubblica quale occasione di revisione del perimetro stesso della funzione pubblica e della sua ridondanza nei livelli istituzionali ed amministrativi. Porgendovi i migliori auguri per un futuro e proficuo lavoro, nell’interesse “incondizionato” di tutti gli abruzzesi, approfitto di questo momento e mi permetto di sottoporre alla Vostra Autorevole attenzione argomenti che, sicuramente, sono già di vostra conoscenza e necessitano di attenta riflessione. L’invito dell’Associazione regionale che presiedo è inserire nella Vostra agenda e firmare le priorità che indichiamo come non rinviabili, per la ripresa della nostra regione, con decreti legge da formulare nei primi 100 giorni di governo. 1. RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE; 2. LIQUIDITA’ FINANZIARIA; 3. SEMPLIFICAZIONE DELLA MACCHINA BUROCRATICA; 4. RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO E AZZERAMENTO DELLA CONTRIBUZIONE SUL CRATERE DEL SISMA; 5. ANNULLAMENTO DELLE ORDINANZE INPS E INAIL CRATERE DEL SISMA; 6. FINANZIAMENTO CERTO ALMENO 1 MILARDO ALL’ANNO X IL CRATERE DEL SISMA; 7. RIFORMA EQUITALIA. RingraziandoVi in anticipo per la Vostra attenzione e per l’aiuto che sicuramente saprete portare alla causa abruzzese, rimango a Vostra completa disposizione per ulteriori chiarimenti in merito.