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Trasporti, la Cgil svela le carte: ‘ecco che fine fanno le leggi approvate dalla Regione Abruzzo’

“E’ davvero incredibile dover riscontrare la facilità con la quale si riesce ad aggirare ed eludere la Legge italiana rendendo nulli i provvedimenti decisi dal Legislatore ovvero da coloro che dovrebbero rappresentare le istanze e la volontà dei cittadini”. 

Franco Rolandi, segretario regionale Filt Cgil Abruzzo, commenta cosí la mancata attuazione della Legge Regionale 1/2011 sui trasporti, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale. I fatti risalgono al gennaio 2011, quando, spiega Rolandi “la Regione,  nell’ambito dell’ormai cronica crisi che investe il settore del trasporto pubblico locale frutto anche degli ingenti tagli adottati dall’allora governo in carica, decide misure drastiche ed urgenti di contenimento della spesa prevista per il settore, attuando una riduzione del 10 per cento dell’ammontare complessivo delle risorse e quindi dei servizi espletati dalle aziende di trasporto pubbliche e private. La stessa Legge tuttavia intervenne anche sul fronte delle entrate prevedendo un aumento e un riallineamento delle tariffe di biglietti ed abbonamenti. Nel tentativo di non far ricadere (come avviene usualmente) esclusivamente sui cittadini/utenti e sui lavoratori dei trasporti, gli effetti inesorabili dei tagli al settore, il Consiglio Regionale decise all’unanimità (fatto assai raro) di intervenire sugli ingenti redditi dei numerosi direttori e dirigenti presenti nelle aziende di trasporto locale di proprietà della Regione Abruzzo (Arpa, Gtm e Sangritana), tagliando per il triennio 2001 – 2013 il 5% dei trattamenti economici complessivi – percepiti da direttori e dirigenti – per la parte eccedente i 90mila euro annui e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro annui. Un intervento assolutamente condivisibile, apprezzato anche dalle stesse Organizzazioni Sindacali e che lo stesso Assessore Regionale ai trasporti Giandonato Morra nel presentarlo alla stampa, lo salutò con soddisfazione arrivando ad affermare testualmente ‘Se si chiedono sacrifici ai cittadini, è giusto che tutti facciano la loro parte’. Peccato che gli stessi dirigenti delle aziende di trasporto interessate al provvedimento (senza peraltro nemmeno informare la Regione Abruzzo), abbiano autonomamente e con la complicità dei rispettivi Consigli di amministrazione, eluso completamente gli effetti della Legge Regionale 1/2011. Prendendo infatti spunto da una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di una Legge nazionale analoga avente la stessa finalità ma che evidentemente non riguarda specificatamente la Legge Regionale 1/2011, si sono sostanzialmente riappropriati dei tagli loro inflitti e per lo più con effetto retroattivo! La Filt Cgil Abruzzo nello stigmatizzare tale assurda vicenda, intende andare a fondo su una tipica storia italiana di malgoverno che va a premiare sempre i più furbi, penalizzando i più deboli. Il sindacato regionale della Cgil trasporti provvederà da subito infatti, ad informare immediatamente tutti i gruppi consiliari della Regione Abruzzo che pur avendo votato all’unanimità un provvedimento, sono stati di fatto scavalcati e smentiti a loro totale insaputa”.  ?