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Parco Costa Teatina, il ministero bacchetta la Regione: sbrigarsi con la perimetrazione-LA LETTERA

Chieti. La perimetrazione non arriva e la scadenza per l’istituzione del parco nazionale della Costa teatina è alle porte. Il ministero dell’Ambiente bacchetta la Regione: sbrigarsi con la valutazione.

Sono ormai 12 anni, dalla legge istitutiva del 2001, che si attende la perimetrazione del futuro parco nazionale della Costa teatina. Comuni e Regione dovrebbero fornire al ministero dell’Ambiente una loro ipotesi sull’estensione della riserva naturale che comprenderà numerosi comuni marini teatini. Già scaduto il primo termine fissato al 31 dicembre 2012, prorogato il 24 dicembre al 30 giugno 2013. Passata quella data si passerà al commissariamento, e poi nessun ente locale potrà dire la propria o esprimersi, né dare indicazioni più utili ai territori coinvolti.

Varie le dispute in corso tra le amministrazioni e le categorie produttive locali, ma a non pronunciarsi c’è anche la Regione Abruzzo: “Inadempiente rispetto alle procedure per la perimetrazione del parco nazionale”, viene giudicata dal Wwf, che aveva scritto al ministero per segnalare lo stallo della situazione. E ora il ministero “bacchetta” la Regione con un sollecito scritto a fornire alla svelta una proposta cartografica, data “la ristrettezza del periodo temporale”, si legge nella missiva ministeriale del 29 marzo scorso, che “richiede di attivare il più sollecito riavvio del confronto sulle migliori e condivise proposta per un parco nazionale che risponda appieno alle finalità istituzionali della tutela degli ecosistemi di pregio”.

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“Sono passati 12 anni e quest’area protetta è rimasta finora praticamente solo il testo di una legge inapplicata”, commenta Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo, “Non ha neanche il perimetro e, quindi, non risulta sulle mappe. La responsabilità di questa situazione è chiaramente della Regione Abruzzo e di questa maggioranza che sta facendo di tutto per ostacolare l’applicazione della legge. “Auspichiamo”, aggiunge l’ambientalista, “che la regione non risponda con proposte di perimetrazione senza capo nè coda, come il cosiddetto parco a isole che fece sorridere tutti gli esperti del settore. Non può sfuggire l’importanza della nascita del parco per contrastare con i fatti la deriva petrolifera che preoccupa la gran parte degli abruzzesi”.