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Approvata la legge che scioglie le comunità montane in Abruzzo: ora cosa succederà?

“La Legge Regionale n. 1/2013 scioglie definitivamente le Comunità Montane. Entro il 30 aprile i comuni facenti parte delle Comunità Montane possono trasformare le stesse in Unione di Comuni Montani, in caso contrario avverrà la liquidazione delle Comunità”. Lo ha dichiarato Carmine Ranieri, segretario generale Funzione Pubblica Cgil.

Il sindacato spiega che “avrebbe voluto che la legge regionale rendesse più cogente la trasformazione delle Comunità Montane in Unioni Montane o comunque la costituzione di Unioni di Comuni Montani ma così non è stato perché la Regione Abruzzo, ancora una volta, ha abdicato al suo ruolo di programmazione e coordinamento nel riassetto istituzionale del territorio. Adesso dobbiamo rimetterci alla sensibilità dei Comuni ed alla loro capacità di guardare oltre i piccoli interessi, affinché adottino deliberazioni che definiscano il riassetto degli enti del territorio montano secondo dimensioni territoriali ottimali”.
Secondo Ranieri “il futuro della montagna abruzzese dipenderà molto dalle scelte che si compiranno nei prossimi mesi, la CGIL auspica che la decisione dei Comuni vada nel verso di costituire le Unioni di Comuni Montani. Ciò consentirebbe ai nuovi enti di svolgere le funzioni prima assegnate alle Comunità Montane con il relativo trasferimento di personale e di patrimonio. In caso contrario, il personale verrà trasferito nei ruoli della Regione Abruzzo ed il patrimonio messo in liquidazione. La costituzione di una entità che rappresenta un territorio vasto ed un numero di cittadini ampio, piuttosto che il procedere ad una frammentazione delle funzioni e delle competenze, è una opportunità per dare una voce più autorevole a chi rappresenta il territorio montano, un impulso allo sviluppo del territorio montano ed una maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini, contribuendo a scongiurare lo spopolamento della montagna.