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Abruzzo, M5S: “il nuovo piano regionale dei rifiuti è già vecchio”

“Il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti presentato dal sottosegretario Mazzocca è già vecchio e inefficace e non scongiura l’ipotesi di inceneritori nella nostra regione”.

 

Sentenzia così l’approvazione del documento nello scorso consiglio regionale il consigliere regionale Sara Marcozzi “Il M5S dall’agosto del 2015 è in prima linea per scongiurare l’insediamento di inceneritori in Abruzzo. Da quando abbiamo denunciato per primi l’emanazione del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministro, attuativo del decreto Sblocca Italia, che prevedeva 9 nuovi inceneritori in Italia, di cui uno nella nostra regione. Lo abbiamo fatto più volte attraverso la presentazione di atti, interpellanze, proposte e addirittura chiedendo e ottenendo la convocazione di un consiglio regionale straordinario. In quella seduta” continua Marcozzi “furono presentati due documenti, uno dalla maggioranza e uno dal M5S. Entrambi furono approvati guardando alla tutela del territorio e a scongiurare l’ipotesi inceneritore in Abruzzo ma, come al solito, il Pd e la sinistra dicono una cosa e fanno l’esatto opposto: a distanza di un anno e mezzo, la maggioranza in regione ha approvato un Piano Regionale che sconfessa tutte le promesse fatte.

 

Il M5S ha fortemente criticato questa scelta in Consiglio regionale, nell’indifferenza della finta opposizione di centro destra. Forza Italia e la sua coalizione in questi anni in consiglio regionale non ha alzato un dito sull’argomento. Fa sorridere la dichiarazione di Mauro Febbo (FI) che parla di silenzio del M5S quando sono agli atti interpellanze, interrogazioni, mozioni, risoluzioni, interventi in aula e azioni mediatiche che contraddicono chiaramente le frottole raccontate dal consigliere forzista sui quotidiani. Da quello che abbiamo potuto apprezzare, il consigliere Febbo non ha alzato un dito per scongiurare questo PRGR obsoleto ma ha la faccia tosta di rilasciare dichiarazioni alla stampa. Il PRGR attende di essere aggiornato da 10 anni, anni in cui la guida della regione è passata anche per Forza Italia e Mauro Febbo ne è stato anche assessore. Perché non si è battuto allora per un nuovo piano? Quello dei partiti negli ultimi 10 anni è stato un fallimento bipartisan per il quale tutti, destra e sinistra, dovrebbero avere il buon gusto di tacere. Il centro destra che oggi prende goffamente parola sul piano dei rifiuti dimentica che l’amministrazione Chiodi è stata fallimentare in materia tanto quanto quella di centro sinistra”.

 

IL FALLIMENTO DEI PARTITI DI CDX E CSX

 

Non sono riusciti ad attivare gli ambiti territoriali ottimali “ATO” e tanto meno i Piani d’ambito “PDA”. Il piano regionale di gestione dei rifiuti del Centrodestra prevedeva l’introduzione e l’attivazione dell’inceneritore, fortunatamente l’azione è stata bloccata dalle inchieste della magistratura. In 5 anni e mezzo di governo, inoltre, pur avendo preventivato l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata non ci si sono neanche avvicinati. Nel 2014, infatti, la quota di raccolta era ferma sotto il 40%. Ferma al palo anche la riforma dell’Agir che, partita dal centro destra non ha mai trovato conclusione. Mai, neanche con il governo di centro sinistra alla guida della regione. Infatti il Governo di D’Alfonso, non solo non è riuscito a colmare le criticità lasciate in eredità dall’ex Presidente Chiodi, ma oggi ha come inglorioso risultato anche i deludenti risultati sulla raccolta differenziata nella città di Pescara, fanalino di coda della regione. Il Piano regionale dei Rifiuti del centro sinistra sulla differenziata prevede lo smaltimento della quota di indifferenziato incenerendola nei cementifici abruzzesi e nell’inceneritore molisano creando, peraltro, anche un via vai di rifiuti per le strade abruzzesi.

 

LE ALTRE REGIONI

 

“Quello che ci dispiace” afferma Marcozzi “ è che nonostante su nostro impulso si sia discusso molto del piano regionale rifiuti in questa legislatura, questa amministrazione non sia stata capace, come altre regioni hanno fatto (vedi Piemonte, Veneto e Liguria) di approvare repentinamente un Piano di gestione che prendesse le distanze dal “decreto inceneritori” e aiutasse la Regione dei Parchi a non diventare una discarica.

 

Le tre regioni sopra citate, grazie ad una tempestiva azione, sono state stralciate dal decreto attuativo dello Sblocca Italia scongiurando l’apertura di nuovi inceneritori sul loro territorio. L’Abruzzo guidato da D’Alfonso, invece, non ha avuto questo risultato. Noi abbiamo votato contro questo piano e abbiamo presentato pochissimi emendamenti” conclude Marcozzi “fare il contrario sarebbe stata una ipocrisia. Il Piano, a nostro avviso, va riscritto da capo, è tutto da rifare! Non cadiamo nell’ipocrisia di altre forze politiche che vogliono portare a casa un compitino per salvare la faccia pur sapendo che stanno facendo del male agli abruzzesi. Quando il M5S guiderà la nostra regione, mi auguro il più presto possibile, l’Abruzzo avrà un Piano regionale di gestione dei rifiuti degno della regione dei parchi. Fino a quel momento i teatrini mediatici di Forza Italia e del PD e di quella che si definisce sinistra non ci interessano”.