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Consiglio regionale, D’Alfonso: le intercettazioni sul maltempo usate in maniera pornografica

“Ci sono state telefonate pornograficamente raccontate. In quelle 48 ore 121 sms sono arrivati sul telefono di Claudio Ruffini, quelli rubricati nelle carte processuali, e messi in circolazione, perché devono andare nella disponibilità delle difese, ma che poi vanno anche nella disponibilità delle redazioni giornalistiche per colorare articoli di stampa e per ingigantire, o nella disponibilità di  chi deve alimentare la lotta politica, il che sarebbe anche meglio”.

 

Questo quanto detto dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel suo intervento in Consiglio regionale nell’ambito della discussione sull’emergenza maltempo.

 

 

“È vergognoso il livello di parole che sono state usate per introdurre l’ascolto telefonico ad opera di Ruffini a favore dei sindaci. Voglio versare in atti – ha detto D’Alfonso – i contenuti di quelle 121 telefonate trascritte nelle carte processuali. Ritengo giusto che il Consiglio regionale, determinatosi in commissione a prevalente competenza, legga queste telefonate. Lì emerge anche D’Alfonso che parla con il dirigente della Provincia e dice: ‘mi raccomando determina la documentalità nei termini della legge ai fini del riconoscimento dello stato di emergenza’, che poi noi abbiamo fatto con idoneità documentale, perché le telefonate erano vere, ed erano tutte dedicate a sentire i sindaci. Il telefono di Ruffini è stato una protesi organizzativa per dare accoglienza allo sfogo di tutti, con unico fine, aumentare la dotazione dei mezzi in relazione ad un’emergenza impazzita con neve terremoto e cessazione del servizio elettrico, telefonico e digitale”.

 

 

Abbiamo avuto un problema con la Protezione civile nazionale”. Cosi’ il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nella discussione in Consiglio regionale sul punto all’ordine del giorno sulla ‘emergenza maltempo’ del gennaio scorso in Abruzzo, causa, tra l’altro della tragedia di Rigopiano.

 

“Bertolaso indiscutibilmente è bravo, gli abbiamo dato cittadinanza onoraria, fatto sta che da quel gigantismo interventista di quella Protezione civile siamo arrivati all’azzeramento. Io avrei salvato il bambino dall’acqua sporca – ha continuato il governatore -. Mancano 100 dirigenti alla Protezione civile. L’ho fatto presente al Governo e al Presidente della Repubblica, servono risorse, serve discrezionalità”.

 

 

Per D’Alfonso, “mai si e vista una Regione che ha messo in campo risorse nel ruolo della sua sussidiarietà, riguardo a tutto quello che potevamo fare, aiutando le Province, che so che spesso si trovano ad affrontare emergenze con le canne di bambù, perché anch’io sono stato presidente di Provincia”. “In questi 11 mesi – ha proseguito – abbiamo fatto anche un’altra cosa importante che ovviamente non si dice: avevamo il più grande invaso di questa regione, Campotosto, senza piano protezione civile e senza piano di evacuazione, con 200 milioni di tonnellate d’acqua, e non c’erano gli atti che consentono di

reagire al disastro eventuale, annunciato dalla Commissione Grandi rischi. Lo abbiamo fatto fare noi. lo stiamo facendo anche per la diga di Chiauci, assieme alla Regione Molise, e poi lo faremo anche per l’invaso di Penne, per cui abbiamo chiesto 61 milioni di euro”.

 

 

Sul futuro, l’inverno 2017-2018, D’Alfonso ha sottolineato: “abbiamo 4 mezzi straordinariamente dotati, l’appalto è stato concluso oggi, in procedura negoziata. Andranno a chi avrà più esigenze di emergenza. Secondo: abbiamo fatto in modo che 65 generatori a disposizione a comuni individuati in base al rischio di interruzioni erogative, a quattro mani abbiamo fatto questo rilievo con L’Enel”.