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Di lavoro ci si può anche ammalare: Abruzzo al terzo posto in Italia

Non solo infortuni sul lavoro, ma anche malattie professionali. E già, perchè di lavoro ci si può anche ammalare. E l’Abruzzo, in questo, si piazza al terzo posto nella classifica nazionale, come emerge dal dossier “Infortuni e malattie professionali in Abruzzo“, elaborato da Rifondazione comunista riferito al 2011 e aggiornato all’ottobre 2012.

Il rapporto è stato presentato questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa da Carmine Tomeo, responsabile lavoro di Rifondazione, dal consigliere regionale Maurizio Acerbo e dal segretario regionale Marco Fars.

Dall’indagine emerge che l’Abruzzo nel 2011 risulta al terzo posto in Italia per malattie professionali, con 5.714 casi denunciati. A seguire ci sono Emilia Romagna e Toscana rispettivamente con 7.153 e 5.843 casi che, però, hanno un numero di iscritti all’Inail superiore rispettivamente di quattro e tre volte rispetto all’Abruzzo. Relativamente poi agli incidenti mortali sul lavoro, l’analisi dei dati degli ultimi 15 anni mostra che l’Abruzzo ha superato anche in questo caso la media nazionale. Sul fronte dei controlli si contano poco più di 40 ispettori che dovrebbero controllare ognuno quasi 1.400 aziende. Il rapporto a livello nazionale, invece, è di un ispettore ogni 850 aziende.

“Negli ultimi anni” ha commentato Acerbo “la Regione ha completamente ignorato la questione. La situazione è preoccupante e nelle prossime settimane presenteremo una serie di iniziative,. Intanto consegneremo questo rapporto al presidente Gianni Chiodi e a tutti i consiglieri comunali affinché si sviluppi una consapevolezza su questi temi. Perché di queste cose non ci si può occupare solo con messaggi di condoglianze quando c’è un morto”.