“Capiamo le enormi difficoltà dell’INFN di spiegare perchè ha clamorosamente omesso negli elaborati progettuali le captazioni, un’informazione dirimente ai fini della possibilità di ricevere le autorizzazioni per SOX. mCrediamo che il passaggio del loro comunicato relativo al fatto che la costruzione dei Laboratori negli anni ’80 possa permettere di non rispettare le norme di legge entrate in vigore nel frattempo sia letteralmente surreale. Sox è un nuovo esperimento – dicono – pianificato dal 2011 per la cui autorizzazione ci si è attivati nel 2014, 8 anni dopo l’entrata in vigore del Testo Unico dell’Ambiente che impone una zona di rispetto di 200 metri in attesa della pianificazione di dettaglio della regione che, come abbiamo denunciato, è a sua volta inadempiente da 11 anni su questo versante. Il riferimento dell’INFN allo sversamento di diclorometano dell’agosto 2016 è estremamente interessante anche ai fini dell’analisi di rischio per SOX anche se avevamo spiegato nel dettaglio la questione a suo tempo in comunicati e esposti, ricordando che comunque le concentrazioni erano sì inferiori ai limiti per la potabilità ma superiori del doppio ai limiti ambientali del Testo Unico dell’Ambiente”.
E ancora: “La sequela di errori compiuti nei laboratori in quel frangente sarebbe tragicomica se non avesse comportato 4 mesi di dichiarazione di emergenza idrica nell’intero territorio teramano. La perdita del diclorometano non si è trasformata in vero dramma solo perchè avevamo a che fare con una piccola quantità di materiale contaminante in partenza nella vaschetta usata per pulire i cristalli. L’impatto è stato abbastanza limitato ma si conferma la fragilità del sistema. Con SOX e i suoi 5,55 petaBecquerel invece qualsiasi imprevisto o malfunzionamento potrebbe trasformarsi in catastrofe. Per questo l’esempio del diclorometano sta lì a segnalarci proprio l’azzardo di condurre alcuni esperimenti con materiali pericolosi o radioattivi in un luogo del genere mentre altri esperimenti, la maggioranza, sono compatibili”.
“Lo stesso si può dire con Borexino e LVD con le loro migliaia di tonnellate di Trimetilbenzene e Acqua ragia piazzate in uno dei posti a maggior rischio sismico in Europa. È vero che la captazione nei laboratori è una frazione di quella complessiva ma un incidente grave in uno di questi tre esperimenti potrebbe interessare l’intero acquifero e, quindi, anche le altre captazioni che sono comunque vicinissime. Rispetto ai confronti con altri incidenti ricordiamo per l’ennesima volta che noi paragoniamo quello che ci interessa al fine di comprendere il potenziale impatto sul territorio e, cioè, le potenzialità emissive nell’ambiente.
E concludono: “Dati ufficiali dell’Agenzia Atomica Internazionale alla mano il confronto con Fukushima è quindi assolutamente legittimo. Non si vuole usare Fukushima perchè lì vengono da un reattore? Abbiamo già confrontato con la nube di Rutenio106 che non viene da un reattore ma con ogni probabilità da una sorgente radioattiva e, dati dell’Istituto Nucleare Francese alla mano, la potenzialità emissiva di SOX è ben 50 volte quella della nube di Rutenio106”.