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Porti, firmato l’accordo con tra autorità del Tirreno e dell’Adriatico

È stato sottoscritto nella sala Convegni dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale, l’accordo di collaborazione tra l’Adsp di Civitavecchia e di Ancona, alla presenza del viceministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, e del vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

 

 

L’accordo, che rientra nell’ambito della strategia della Macroregione adriatico ionica e dell’accordo istituzionale tra le Regioni Abruzzo e Lazio, intende integrare la rete infrastrutturale comunitaria con una trasversale mediterranea, un “land bridge” territoriale che colleghi il Tirreno centro-settentrionale e l’Adriatico centrale, con particolare riferimento all’integrazione delle connessioni marittime verso Spagna, Croazia centrale e meridionale, Montenegro, Albania e Grecia.

Sarà predisposto, come primo passo, un piano di sviluppo progettuale al fine di incrementare i traffici, lo sviluppo economico e l’agilità degli scambi commerciali tra i porti rientranti nelle circoscrizioni delle Autorità di sistema coinvolte. A partire dal piano, le due Adsp collaboreranno negli ambiti dei servizi portuali, della comune azione di promozione dei porti verso le istituzioni comunitarie e della ricerca congiunta di finanziamenti comunitari. Importante anche la dimensione della formazione con la volontà di aprire la collaborazione verso gli istituti nautici regionali.
L’intesa, che potrà eventualmente essere estesa anche ad altre Autorità di sistema, tra cui quella del mar Tirreno settentrionale, mira alla promozione di una strategia comune finalizzata a cogliere le occasioni di sviluppo che possono nascere da un collegamento trasversale fra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

 

“La nostra Adsp – ha affermato il presidente di Molo Vespucci, Francesco Maria di Majo – è fortemente impegnata nella promozione e nello sviluppo di sinergie e rapporti commerciali sia con porti situati sulla sponda tirrenica che su quella adriatica, in linea con quanto previsto dal Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, che favorisce accordi di partenariato di filiera fra sistemi portuali. Le Regioni dell’Abruzzo, del Lazio, delle Marche e dell’Umbria sono accomunate da una contiguità territoriale oltre che da flussi di persone e merci sulla direttrice Est-Ovest attraverso gli Appennini. Sussiste, inoltre, un importante corridoio “core” delle reti Ten-T (“Scandinavo-Mediterraneo”) di cui fanno parte sia il porto di Ancona che il nodo “core” della città di Roma che, ovviamente, è strettamente connesso al tessuto socioeconomico del porto di Civitavecchia. La trasversale tirrenico-adriatica interseca, in maniera sinergica, tale corridoio europeo e potrebbe ambire a diventare un altro corridoio euro-mediterraneo in cui la dimensione marittima è prevalente”.

 

“La direttrice tirreno-adriatica potrà costituire pertanto – ha concluso Di Majo – un corridoio intermodale innovativo che, partendo dalla Spagna e passando per Civitavecchia, arriverebbe fino ai Paesi balcanici, determinando notevoli risparmi sia di tempo che di costi diretti e indiretti, ma soprattutto indubbi vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale derivante dal trasporto su strada che, peraltro, è uno dei requisiti principali affinché un corridoio possa assurgere a diventare un corridoio europeo”.

“Questo è un accordo strategico – ha sottolineato Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema del mare Adriatico centrale – che unisce trasversalmente Adriatico e Tirreno centrale creando un percorso privilegiato fra Spagna e Croazia, Albania, Grecia e Turchia attraverso i porti di Civitavecchia, Gaeta, Ortona ed Ancona. Una proposta di sviluppo che integra sempre di più i nostri territori all’interno delle reti logistiche comunitarie”.

“L’accordo di collaborazione che abbiamo firmato – ha dichiarato il presidente Giampieri – è volto a favorire la piena integrazione degli scali dell’Adriatico e del Tirreno centrali nelle strategie infrastrutturali e di trasporto nazionali e comunitarie. Un accordo coerente con lo spirito della riforma dei porti nazionali e che si accompagna al rafforzamento delle infrastrutture trasversali al Centro Italia, grazie alla prossima conclusione dei lavori sulla Quadrilatero tra Marche e Umbria. Gli scali dei due sistemi portuali lavoreranno insieme per sviluppare le opportunità che derivano dall’essere connessione trasversale tra la penisola iberica, i Balcani ed il Mediterraneo sud orientale. Una collaborazione che mi aspetto abbia risvolti positivi per le imprese attive nei porti e nei nostri territori, per rafforzare lo sviluppo economico e sostenere l’occupazione”.
Per il consigliere delegato ai Trasporti della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, la firma dell’accordo “ha una valenza che definirei storica per candidare un pezzo d’Italia a svolgere una funzione finora trascurata. Un risultato che è stato ottenuto anche grazie agli impegni concreti della Regione verso la portualità, con oltre 50 milioni di euro investiti nel porto di Ortona, e alla tenacia con la quale si è voluto evidenziare il potenziale della trasversalità nelle reti logistiche comunitarie e nazionali. Questo accordo ora andrà sviluppato, sia nel contesto della Strategia macroregionale adriatico-ionica, sia nel contesto della politica Ten-T con l’estensione dei corridoi sulla dorsale adriatica.”
Per Enrico Panunzi, consigliere della Regione Lazio, l’accordo “in prospettiva futura è importante per lo sviluppo del nord del Lazio anche nell’ottica del completamento della Orte-Civitavecchia, considerata un’infrastruttura strategica e fondamentale per la nostra regione”.
Fabio Urbinati, consigliere della Regione Marche, ha rimarcato nel suo intervento la soddisfazione per l’iniziativa. “Sicuramente un grande risultato per l’Autorità di sistema del medio adriatico – ha detto Urbinati – e una grande opportunità per la Regione Marche impegnata nella ricostruzione post-sisma. Le Autorità di sistema portuale oggi hanno superato la difficile fase della spending review e stanno investendo nella manutenzione e nello sviluppo degli scali dei nostri territori. Il potenziamento della dimensione trasversale delle infrastrutture è un sicuro valore aggiunto per le coste come hanno dimostrato quest’estate i dati del turismo sulla costa adriatica servita dalla Quadrilatero.”