Abruzzo, riorganizzazione uffici agricoltura: Febbo annuncia ricorso

Dopo i pasticci e la confusione venutasi a creare sulla pubblicazione dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2014-2020), dopo gli enormi ritardi nell’utilizzo (quart’ultima regione in Italia) delle risorse con il conseguente rischio disimpegno dei fondi comunitari, dopo il caos determinato già nella precedente riorganizzazione all’interno della struttura degli uffici regionali che rallentato di fatto le istruttorie delle Misure, dopo il malessere creato tra gli agricoltori, oggi l’assessore alle Politiche Agricole Dino Pepe si accinge ad approvare una nuova proposta di riorganizzazione che così com’è impostata finirebbe solo per distruggere l’agricoltura abruzzese”.

 

Questa la denuncia sollevata dal presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo e dal capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri che annunciano: “Sarà nostra premura intervenire urgentemente presso il Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso affinché venga immediatamente bloccata questa nuova e scellerata proposta di riorganizzazione del Dipartimento Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca, prima di compromettere ulteriormente e irreparabilmente tutto il sistema primario in Abruzzo e conseguentemente il settore imprenditoriale del mondo agricolo”. “La bozza di riorganizzazione – spiegano Febbo e Sospiri – contiene scelte incomprensibili che, se realizzate, metterebbero ancora di più in crisi un settore già penalizzato da questa amministrazione regionale: non si capisce ad esempio chi e quale ufficio dovrebbe fare le istruttorie dei bandi Pacchetto Giovani e delle Misure investimenti (4.1 e 4.2).

 

La nuova proposta di riorganizzazione è un ulteriore smantellamento organizzativo del personale che metterebbe a rischio le istruttorie attuali e quelle future. Infatti, cosa molto grave, dalla bozza si evince come si intende smantellare le funzioni centrali e specifiche che lo Statuto regionale assegna alla sede dell’assessorato di Pescara per decentrare le competenze in altri sedi abruzzesi. Non è possibile decentrare nelle sedi periferiche ciò che oggi viene elaborato, pianificato, attuato e programmato nella Direzione di Pescara che da sempre è il cervello di tutte le politiche agricole. Praticamente con la nuova organizzazione si creano uffici dove vi è il personale disponibile generando un vero e proprio smembramento della struttura unitaria dell’assessorato alle Politiche agricole”.

 

 

“Una proposta che contrasta palesemente con lo Statuto regionale. Pertanto – concludono Febbo e Sospiri – ci attiveremo per presentare, ove dovesse essere approvata tale nuova organizzazione, un ricorso alla Commissione delle Garanzie statutarie al fine di ripristinare la legalità, senza distruggere il mondo agricolo che in questi anni continua ad essere umiliata da questo Governo regionale. Oggi è indispensabile intervenire spendendo nel più breve tempo possibile le risorse del Programma dello Sviluppo Rurale poiché in Abruzzo abbiamo più 60 mila aziende agricole e imprenditori che attendono risposte chiare e concrete”.

 

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