Questa la risposta dell’assessore regionale alla Caccia, Mauro Febbo in merito alle discussioni messe in atto da alcuni esponenti politici e ambientalisti, dopo l’approvazione del calendario venatorio 2012/2013.
“All’indomani dell’approvazione del nuovo calendario – commenta l’assessore regionale Mauro Febbo – una parte minoritaria di ambientalisti e animalisti hanno cercato insistentemente di rovesciare e screditare il lavoro e il contenuto del calendario realizzato dai tecnici degli uffici regionali seguendo le linee guida delle normative nazionali ed europee nonché i dati scientifici forniti dall’ISPRA. Lavoro svolto anche dopo due conferenze di servizi alla presenza delle associazioni venatorie e ambientaliste, organizzazioni agricole e mondo sanitario per accogliere parte delle richieste e delle modifiche apportate. Il lavoro svolto dal sottoscritto unitamente alla Direzione Caccia serve per dare risposte certe per una corretta gestione delle popolazioni di ungulati (Cervo, Capriolo e Cinghiale), così che le Province eventualmente possano predisporre propri regolamenti. Sia chiaro che – rimarca Febbo – né l’assessore alla Caccia né il presidente della Regione né la giunta né l’intero consiglio regionale intendono praticare abbattimenti più o meno indiscriminati sugli ungulati, benché meno su cervi e caprioli, attualmente non cacciabili in Abruzzo, ma compito della Regione è attuare una corretta gestione delle popolazioni selvatiche ai fini di un equilibrato rapporto fra esse e le realtà agrosilvopastorali oltre che con le altre specie selvatiche. Oggi vi è l’urgenza di un censimento e di uno studio appropriato delle popolazioni di questi animali che notoriamente provocano danni incalcolabili alle coltivazioni, nei boschi, ai coltivatori e, in alcuni casi, come viene segnalato da autorità forestali e sanitarie, sono anche portatori di malattie che devono essere individuate e aggredite. L’Abruzzo – sottolinea Mauro Febbo – non ha inserito nessun prelievo e/o abbattimento di Cervi e Caprioli nel proprio calendario venatorio come si è cercato e si cerca di far passare. Mentre mi risulta e denuncio come in altre Regioni governate da una certa parte politica (Rifondazione Comunista più ambientalisti) come la Toscana, Marche, Emilia Romagna, Umbria e Puglia dove, a differenza dell’Abruzzo, hanno inserito e regolamentato il prelevamento dei Cervi e Caprioli. Come mai gli animalisti, il Wwf e i consiglieri Acerbo e Caporale non gridano allo scandalo nei confronti di queste Regioni dove governano? Come mai non richiamano e protestano contro le politiche del presidente Vendola e del presidente Errani? Loro sì che ‘sparano a Bambi’! Quindi è del tutto evidente che si è cercato solo di strumentalizzare un argomento per travisare la realtà e montando un enorme falsità fino a scomodare il mondo delle favole. D’altronde, a riprova del buon lavoro svolto, finanche i gruppi consiliari di opposizione in Regione (Pd, Idv e Udc) non hanno cavalcato la strumentalizzazione politica di una parte politica (animalista e ambientalista) ancora arroccata su posizioni di retroguardia e anacronistiche. Spero vivamente – conclude Febbo – che quando appena dichiarato faccia definitivamente chiarezza ristabilendo la verità dei fatti e documenti alla mano dimostri la volontà il lavoro svolto dalla Regione Abruzzo. In ultimo mi auguro che venga ritirato il sondaggio avanzato da un prestigioso e autorevole quotidiano regionale che, né sono convinto, è stato informato in maniera erronea e non documentata. Pertanto invito tutti a ripristinare la realtà dei fatti ed a un sereno confronto e non utilizzare più certe notizie evitando al tempo stesso di alimentare un triste sensazionalismo”.