Nel corso dell’audizione la Cgil ha illustrato le enormi criticità presenti e che da tempo sono state evidenziate, per le quali non è più procrastinabile un rinvio della discussione in quanto la complessiva situazione ha ormai generato il collasso del Sistema Sanitario Regionale. A tal proposito basti pensare che nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila si riscontra una carenza di personale stimabile in oltre 630 lavoratori, nella Asl Lanciano-Chieti-Vasto in 627 unità, per ASL di Teramo di 515 unità lavorative e per quella di Pescara di 311. Durante l’audizione inoltre si è discusso delle linee guida per l’applicazione della normativa in materia di stabilizzazione del personale del Sistema Sanitario della Regione Abruzzo, linee guida illustrate dall’assessore alla sanità, Silvio Paolucci, nella riunione di ieri, 25 ottobre.
Nel corso della discussione è emerso che per quanto concerne la stesura delle linee guida da parte dell’assessorato l’indirizzo assunto dalla Regione potrebbe mettere a rischio il posto di lavoro di centinaia di lavoratori precari attualmente in servizio nelle quattro Asl. Per parte nostra abbiamo ribadito che il principio di stabilizzazione deve essere quello di salvaguardare le professionalità acquisite negli anni di servizio prestati presso le ASL, così da valorizzare l’esperienza delle tante lavoratrici e lavoratori che in modo continuativo hanno prestato la loro opera nel Sistema Sanitario regionale, garantendo l’erogazione dei servizi essenziali.
La V Commissione ha assunto l’impegno di riconvocare i presenti a una prossima riunione alla presenza anche dell’assessore regionale alla Sanità, da tenersi nelle prossime settimane. In virtù di tutto ciò si ritiene pertanto necessario e indispensabile effettuare una congrua valutazione dell’effettivo fabbisogno da parte della Regione, al fine di rimodulare il conto economico necessario per poter procedere alle stabilizzazioni e all’assunzione di nuovo personale.
Cgil Abruzzo, Fp-Cgil e Cgil Medici, in carenza di azioni concrete volte alla soluzione di questi grandi problemi comunicano sin da ora che attiveranno ogni forma di protesta e ogni iniziativa di lotta a difesa del diritto al lavoro e alla retribuzione del personale, inoltre tornano a chiedere una tutela maggiore per i tanti lavoratori precari che rischiano vedersi precluso il loro diritto alla stabilizzazione, dopo anni di servizio prestato.