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Caso Lusi, gip concede i domiciliari in un convento abruzzese

Roma. Luigi Lusi ha ottenuto gli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip Simonetta D’Alessandro. L’ex tesoriere della Margherita, accusato di esseri appropriato di 25 milioni di euro dalle casse del partito per sue società e proprietà, sarà trasferito, dopo 91 giorni trascorsi nel carcere di Rebibbia, presso il convento di Santa Maria dei Bisognosi a Carsoli, in Abruzzo.

Il senatore si trovava detenuto nel carcere di Rebibbia dal 20 giugno scorso, dopo il via libera al suo arresto pronunciato dall’aula del Senato. Le accuse nei suoi confronti sono di associazione a delinquere e appropriazione indebita. Nella vicenda è coinvolta anche la moglie del parlamentare, la signora Giovanna Petricone e due commercialisti.

Una precedente richiesta di arresti domiciliari in convento in Abruzzo era stata presentata dalla difesa ai primi di settembre al tribunale del riesame il quale, però, si era detto contrario a una ipotesi di scarcerazione di Lusi alla luce del suo atteggiamento reticente e delle sue dichiarazioni volutamente ambigue rese agli inquirenti. Il giudice ha ora accolto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, previo il parere favorevole della Procura. 

Lusi dovrebbe lasciare Rebibbia nel primo pomeriggio.

“Accogliamo con piacere la decisione del giudice di diminuire il regime di custodia cautelare a cui è sottoposto il nostro assistito”. E’ il commento degli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, difensori del senatore Luigi Lusi. “Riteniamo – hanno aggiunto – che d’ora in poi possa prendere forza un percorso che porterà alla soluzione del problema e che passerà anche attraverso la restituzione di tutti gli immobili di competenza della Margherita. Il patrimonio verrà posto a disposizione dei liquidatori del partito”.

Il senatore dovrà trascorrere gli arresti domiciliari in una camera singola e priva di linee internet o telefoniche (fisse o cellulari). Lo ha deciso il gip Simonetta D’Alessandro la cui esigenza principale, condivisa con la procura, era quella di evitare che il senatore potesse comunicare con l’esterno e avere colloqui “con ogni probabilità inquinanti e preparatori di disegni calunniosi”.

Acquisiti gli accertamenti, “dall’esito tranquillizzante”, del comando provinciale dei carabinieri dell’Aquila sull’idoneità del Santuario ad accogliere Lusi, il giudice ha anche disposto che l’ex tesoriere della Margherita abbia un colloquio settimanale con la moglie Giovanna Petricone presso la biblioteca del Santuario con facoltà di vedere la bambina di due anni.

“Nella situazione interinale – è l’auspicio del gip – Lusi potrebbe operare la restituzione del denaro trasferito in Canada, con inequivoco sintomo di affrancamento dal sistema criminale in cui egli sembra essere vissuto: una specifica volontà in tal senso, d’altronde, è già desumibile dal vincolo creato con la costituzione del pegno sulle quote delle società canadesi, in favore della procura di Roma”.