“Con questo ulteriore progetto di inclusione” spiega l’assessore Paolo Gatti “vogliamo favorire l’inserimento nel mercato del lavoro di un considerevole numero di immigrati, così da prevenire il rischio della marginalizzazione lavorativa e sociale e dare anche a loro l’opportunità di accedere al mercato del lavoro, sia attraverso la ricerca di reali occasioni di occupazione, sia attraverso la spinta ad avviare iniziative imprenditoriali autonome. Il progetto prevede un approccio integrato e si avvarrà di molteplici strumenti specialistici: dall’informazione e la comunicazione all’orientamento, dalla formazione alle work experiences, dall’accompagnamento e dall’inserimento lavorativo, al matching lavorativo. Siamo convinti che la vera integrazione multiculturale passi anche attraverso una vera opportunità di lavoro”.
Le candidature per la realizzazione degli interventi formativi possono essere presentate da Associazioni Temporanee di Scopo costituite o costituende cui partecipano almeno un Organismo di Formazione accreditato, almeno un’Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro, almeno un’associazione datoriale o una centrale cooperativa, almeno un’Associazione di stranieri immigrati operante in Abruzzo e iscritta alla Prima Sezione del Registro regionale o un’Associazione Nazionale che svolge attività a favore dell’integrazione sociale degli stranieri, almeno un’organizzazione no-profit, con sede in Abruzzo che svolge e promuove attività in favore dell’integrazione sociale degli stranieri immigrati, almeno un’organizzazione operante in Abruzzo nel settore dell’informazione e della comunicazione.
IL COMMENTO DI MARCO FORCONI, COORDINATORE REGIONALE FORZA NUOVA ABRUZZO. “Forza Nuova si mobiliterà, con tutte le proprie risorse, affinchè tutti gli abruzzesi di cittadinanza italiana siano informati su questo intervento che giudico inopportuno, umiliante e soprattutto antinazionale, che si inserisce in un quadro già devastante (la sanatoria di oltre 800mila stranieri irregolari ad oggi presenti sul territorio nazionale) e che la dice lunga sull’ottima intesa tecnobancocrate Monti-Pdl. Gli investimenti nel mondo professionale devono essere preferenzialmente indirizzati a favore degli italiani mentre gli immigrati dovrebbero attendere un rimpatrio in massa nei loro Paesi d’origine prima di poter avanzare qualche richiesta”.