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Vicenda lavoratori ASU, interviene ideAbruzzo

Chieti. “Il problema dei 160 lavoratori ASU (Abilitatori Socialmente Utili)  con il contratto scaduto il 30 giugno e prorogato sino al 31 luglio rimane ancora in gran parte irrisolto. La proroga di ulteriori 30 giorni è stata resa possibile dall’impegno delle amministrazioni ad accollarsi l’onere del ricollocamento dei lavoratori, non essendo possibile la stabilizzazione, aderendo alle condizioni dettate dal CICAS (Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore) nella riunione del 27/06/2012″.

Così Sergio Montanaro, del direttivo regionale di ideAbruzzo sulla vicenda dei lavoratori ASU Abruzzo che dopo la proroga ulteriore dei contratti ancora non vengono rioccupati dai Comuni come da impegni assunti all’atto dell’accettazione delle condizioni da parte del CICAS per la concessione della proroga.

“Queste amministrazioni comunali – prosegue Montanaro – hanno potuto garantire ai propri cittadini la continuità dei servizi ritenuti essenziali come ad esempio la manutenzione delle aree cimiteriali, pulizia delle strade, assistenza su scuolabus comunali, servizi sociali, servizi di refezione scolastica etc. solo grazie alla forza lavoro rappresentata dai lavoratori ASU. La soluzione per il ricollocamento dei lavoratori ASU si rende possibile esternalizzando i servizi e inserendo nel disciplinare di gara l’obbligo a carico dell’appaltatore di assumere per l’esecuzione del servizio il personale che viene utilizzato dal Comune, in virtù della professionalità acquisita, integrando i lavoratori ASU in aziende o cooperative. Ogni cooperativa avrà un sostegno finanziario attraverso il fondo sociale europeo di circa 10mila euro per ogni lavoratore assunto. Altro possibile strumento per incentivare l’esternalizzazione di servizi e favorire il ricollocamento presso le cooperative, per effetto dell’obbligo a gestire servizi e funzione in forma associata per i comuni sotto i 5.000 abitanti, sono le Unioni dei comuni e le convenzioni tra Comuni per erogare servizi. Ad oggi però in molti comuni si è ancora in attesa di definire con quale forma (unione dei comuni o convenzioni tra comuni) si erogheranno tali servizi. Le gare di appalto sono ancora in alto mare. I sindaci sono a conoscenza da tempo del problema. Ancora una volta – conclude Sergio Montanaro – le risposte ai problemi reali delle persone, anche di non troppo difficile soluzione, si arenano tra le secche degli interessi politici e dell’inerzia amministrativa. Mentre il tempo scorre i lavoratori ASU e le loro famiglie vedono aumentare le difficoltà a gestire la propria vita quotidiana. Che si dia risposta rapida impegnandosi a recuperare il prezioso tempo trascorso. L’obiettivo comune sia trovare una soluzione che garantisca un futuro dignitoso a tutti i lavoratori ASU“.