Proprio nella fascia dello sciopero, la Cgil ha indetto un’assemblea pubblica che si terrà a L’Aquila dalle ore 17.30, all’Auditorium Sericchi (Via Pescara, n.2) e a cui parteciperanno lavoratrici e lavoratori del trasporto locale. L’invito è stato esteso anche alla politica e, nello specifico a coloro che amministrano o che rappresentano le aree interne della nostra regione, ovvero quelle che subiranno, secondo il sindacato, gli effetti devastanti e le ricadute negative del processo di riordino deciso dalla Regione Abruzzo.
“La Regione Abruzzo – spiegano Franco Rolandi (Filt Cgil) e Rita Innocenzi (Cgil Abruzzo) ha avuto a disposizione venti anni di tempo per mettersi in regola, così come hanno fatto le restanti regioni, per definire espressamente, con una legge regionale, una rete di servizi minimi essenziali. Tutto questo non è stato fatto e sull’attuale governo Regionale si addensano le maggiori responsabilità di questo vuoto normativo, in quanto è stato messo a conoscenza in tempi non sospetti delle possibile conseguenze (vedi sentenze del Tar e del Consiglio di Stato) che tale negligenza avrebbe comportato per l’intero sistema trasportistico abruzzese. E in questo contesto, è davvero inaccettabile che quella stessa politica regionale che in continuazione strizza l’occhio alle aree interne, abbia ideato una riforma che quelle aree interne le andrà maggiormente a penalizzare con provvedimenti che daranno origine a conseguenze negative in termini di qualità, quantità e sostenibilità dei servizi di trasporto locale. In assenza di una specifica legge che definisce i servizi minimi, pensiamo non sia lecito, decidere in autonomia di togliere la contribuzione pubblica su alcune tratte interregionali (l’Aquila – Roma / Teramo – Roma) che per loro natura di servizio pubblico adibito al trasporto di pendolari e studenti, rappresentano la sostanza del diritto costituzionalmente garantito alla mobilità per tanti cittadini”.
“Se la scelta di perseguire un affidamento in house dei servizi, procedura disciplinata e ampiamente prevista da normative nazionali e comunitarie, costituisce un provvedimento condivisibile, la Filt Cgil Abruzzo e la Cgil Abruzzo invece non possono esprimere altrettanta condivisione rispetto ad operazioni di cessione di ramo d’azienda che hanno il solo scopo di veder proliferare imprese pubbliche, sprechi, duplicazioni di settori, di ruoli e di figure apicali in una fase storica che invece necessiterebbe di una drastica razionalizzazione delle società partecipate. Pertanto la volontà politica di rigenerare società regionali destinate originariamente alla chiusura e che oggi invece stranamente la Regione intende riabilitare, unitamente a chi li amministra, con il pretesto di dovere estrapolare servizi di natura commerciale, sembrerebbe rispondere ad altre logiche affatto rispondenti alla comunità dei cittadini abruzzesi. La Cgil ne è convinta soprattutto dopo aver dimostrato nei fatti e con situazioni assolutamente similari che lo strumento della divisione contabile (business unit), si garantisce lo stesso identico risultato, evitando di mettere a repentaglio, a soli due anni di distanza, il futuro della società unica di trasporto e degli stessi lavoratori, stante la criticità della tenuta economico finanziaria di tale soggetto di neo costituzione”.
Nello stesso istante in cui la Regione in conferenza stampa difendeva il progetto di riordino del trasporto locale e lanciava strali contro lo sciopero indetto dalla Cgil per il 15 settembre, si è consumato l’ultimo atto procedurale tra la stessa Cgil e la società Tua in merito alla consultazione sindacale inerente il trasferimento del ramo commerciale a seguito di cessione alla società partecipata Sangritana S.p.a.
“Con il mancato accordo, la Filt Cgil – aggiungono Rolandi e Innocenzi – ha ribadito la propria nettacontrarietà alla procedura di trasferimento di ramo d’azienda a seguito di cessione a Sangritana Spa dei servizi cosiddetti ‘commerciali’. Una contrarietà che prima ancora sulle questioni di merito, verte su eccezioni di carattere formale e sostanziale per le quali la Filt Cgil si è riservata comunque ogni azione anche legata ad elementi che dovessero successivamente emergere in ordine alla procedura. Dall’analisi dei contenuti previsionali del piano economico finanziario decennale è emerso che i dati ivi riportati sono meramente ipotizzati, privi di riscontro oggettivo da parte della Regione Abruzzo e di provvedimenti correlati da parte della Giunta e/o del Consiglio Regionale, nè dotati della copertura di Bilancio della Regione Abruzzo. A mero titolo esemplificativo la Filt Cgil ha posto l’attenzione sul valore della produzione e, nello specifico
sui ricavi da traffico ipotizzati nel prossimo decennio da TUA (fattore sul quale, come è noto, si concentrano gli obiettivi stabiliti dal governo nazionale e che faranno scattare le eventuali pesanti penalizzazioni in termini di risorse alle regioni inadempienti). Ebbene il valore della produzione ipotizzato a partire dal
2018, è di circa 137 mln€ ovvero 21 mln€ in meno rispetto ai 116 mln€ indicati nell’ultimo bilancio consuntivo 2016. E di questi 21 mln€ ben 9 mln€ saranno imputabili ai minori introiti che scaturiranno dalla mancata vendita dei titoli di viaggio su tutte le linee a lunga percorrenza (commerciali e non) che transiteranno a Sangritana Spa (società che ad oggi è una scatola vuota senza personale, senza mezzi e con un amministratore unico). Ancora più interessante è ipotizzare uno scenario di costante progressione nel tempo dell’utile di esercizio della società TUA pur sapendo che a partire dal 2017 in virtù del mancato
riconoscimento da parte della regione dei contributi attribuibili al CCNL, mancheranno all’appello circa 10 mln€ di finanziamenti, per non parlare delle già citate penalizzazioni di risorse che il Governo nazionale potrebbe assegnare all’Abruzzo, nonché dei mancati introiti sulle tratte locali altamente redditizie sulle
quali stanno confluendo anche i vettori privati. In definita la crescita tendenziale dei ricavi da traffico e degli utili di esercizio ipotizzati nel piano economico finanziario decennale, ci inducono ad avere molti dubbi su quanto è stato rappresentato. Ancora più inverosimile e, a nostro avviso, del tutto inattendibile (soprattutto per la certezza e per l’eventuale tempistica del progetto), è l’ipotesi di recuperare i 9 mln€ relativi alle mancate entrate attribuibili ai titoli di viaggio non più venduti da Tua sulle tratte a lunga percorrenza, attraverso due progetti: l’ampliamento dell’area del Biglietto Unico nello stesso bacino metropolitano (nord fino a Pineto e sud fino ad Ortona); utilizzo della strada parco per il passaggio immediato degli autobus (progetto per il quale il Presidente Tonelli ha assicurato il via libera da parte della Regione e del Comune di Pescara). La Filt Cgil infine, ha ribadito che il quadro relativo alle prospettive dei dipendenti non sia affatto esaustivo e pur non facendo alcun espresso riferimento a imminenti licenziamenti, ha tuttavia riscontrato che le informazioni sul turn?over unite a quanto dichiarato sulle future nuove assunzioni che verranno effettuate in Sangritana Spa compongono un quadro di incongruenze e di possibili esuberi nella società TUA”.
Lo stesso giorno sciopereranno anche i dipendenti di Sistema. Secondo il sindacato infatti è “inaccettabile che mentre si decide di trasferire rami di azienda in unanuova società partecipata (Sangritana Spa) per la quale si stanno già ipotizzando imminenti assunzioni di personale, la Società Tua Spa e la Regione Abruzzo ignorino l’assoluta drammaticità in cui versa una società partecipata in cui operano 46 lavoratori.
LA DICHIARAZIONE DI SCIOPERO DEI DIPENDENTI TUA-SISTEMA: filt cgil abruzzo – comunicato stampa del 13 settembre 2017