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Tagli alla cultura, la Regione respinge le accuse: ‘Appellatevi alle Fondazioni’

“Non siamo nè distratti, nè tantomeno indifferenti alle questioni relative al mondo della cultura. La problematica sollevata dalle associazioni e dalle istituzioni culturali non si risolve certo togliendo o aggiungendo un milione di euro ad un Bilancio che ormai è quasi completamente incentrato sulle spese obbligatorie”.

La posizione dell’assessore al Bilancio, Carlo Masci, è chiara su questi aspetti. “Nonostante la cultura sia un elemento determinante per la crescita di questo territorio e nessuno lo nega” afferma “la richiesta di fondi a soggetti che non sono più in grado di erogare risorse, almeno nella misura richiesta, non rappresenta la soluzione. L’appello, semmai, va rivolto a quelle realtà che istituzionalmente hanno titolo e risorse per fare interventi nel settore della cultura. Mi riferisco, in particolare, alle Fondazioni ex bancarie che hanno questi compiti per statuto ed hanno a diposizione diversi milioni di euro l’anno per svolgere determinate attività. Quindi devono farlo obbligatoriamente. Allora, mi chiedo. Quanto vengono ascoltate dalle Fondazioni ex bancarie tutte le associazioni culturali che hanno necessità di fondi per organizzare attività e per la loro sopravvivenza?”.

Secondo l’assessore Masci, “il compito della Regione è piuttosto quello di creare una sorta di ‘bollino di qualità’ che consenta di raggruppare tutte le realtà che dispongono di risorse, dal privato al pubblico, per arrivare ad attribuire fondi secondo parametri qualitativi e di merito. La Regione è sempre pronta a fare la sua parte, ma se non faranno lo stesso anche tutti gli enti locali, continuerà ad esserci una dispersione di risorse e le proposte culturali migliori rischieranno sempre di non ricevere quanto effettivamente necessario. Ricordo che il Bilancio liquidato dalla Giunta Paolini-D’Amico nel dicembre 2008 conteneva solo spiccioli per la cultura e, comunque, in misura notevolmente inferiore alla Finanziaria approvata da questo Governo. Le critiche strumentali dell’opposizione non favoriscono la soluzione del problema. Non si può certo pensare di continuare a fare debiti per soddisfare qualsiasi esigenza e farli pagare alle generazioni future. Questo e’ il momento della responsabilità e della selezione delle proposte migliori da finanziare in una situazione di carenza di risorse per tutti”.