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Province abruzzesi unite per continuare a garantire servizi

L’Aquila. Nella sede del consiglio provinciale dell’Aquila, si è svolto l’incontro, fortemente voluto dal presidente Antonio Del Corvo e dal presidente Filippo Santilli, inerente la proposta di Legge Regionale ad iniziativa del consiglio provinciale dell’Aquila ai sensi dell’art. 31 dello Statuto della Regione Abruzzo, in merito alle disposizioni urgenti in materia di funzioni delegate alle province. Ad accogliere l’invito di Del Corvo, le altre tre Province con Guerino Testa per Pescara insieme al presidente del consiglio De Luca e il Consigliere Savini, il presidente del consiglio provinciale di Teramo, Mauro Martino e Alessio Monaco, assessore al bilancio e alle finanze per la Provincia di Chieti. Della Regione Abruzzo presenti l’assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Di Paolo, l’assessore alla Protezione Civile, Gianfranco Giuliante e  il consigliere Walter Di Bastiano.

“Ho ritenuto assolutamente necessario questo incontro – ha dichiarato Del Corvo – per fare luce su degli aspetti che vanno chiariti in tempi brevi sul ruolo delle Province e sulle loro competenze. La nostra proposta di legge prevede interventi urgenti per assicurare il regolare svolgimento dei servizi ai cittadini connessi alla ridistribuzione di tutte le funzioni assegnate alle province dalla Regione Abruzzo – ha continuato il presidente – Riteniamo che sia indispensabile procedere al riassorbimento delle competenze in capo alla Regione per garantire continuità a servizi, oggi gestiti dalle province, indispensabili per i cittadini. Abbiamo bisogno di chiarezza nell’iter normativo da seguire, se ci sono nuove regole noi vogliamo rispettarle ma in caso contrario dobbiamo attenerci a quelle vigenti. Dal Governo nazionale e dalla Regione ci aspettiamo maggiore collaborazione e sostegno. Il caso dei centri per l’impiego è la dimostrazione che se non si fa chiarezza sulle funzioni in capo agli enti provinciali, l’unico a farne le spese sarà il cittadino, il quale si vedrà spogliato dei servizi”.
L’iniziativa ha avuto il plauso e il consenso dei presenti. Guerino Testa ha fatto notare come serva prima di tutto una volontà politica, una chiarezza di natura politica e di conseguenza un percorso condiviso: “Merito al presidente Del Corvo che ha organizzato questo incontro ma vogliamo maggiore sostegno dalla Regione”.
I rappresentanti istituzionali di Teramo e Chieti hanno evidenziato le grandi difficoltà economiche in cui versano i loro Enti;  il presidente Martino, infatti, ha più volte sottolineato il fatto che molte province non riusciranno ad approvare il bilancio di previsione e come, puntare sugli accorpamenti, potrebbe rappresentare la soluzione. Anche l’assessore Monaco, ha affermato che, ad un passo dal dissesto dell’ente, sarà improbabile garantire i servizi ai cittadini.
I rappresentanti regionali hanno manifestato la massima disponibilità nel farsi portavoce delle istanze sollevate dai presidenti delle quattro Province e dai consiglieri di maggioranza e di minoranza dell’Aquila. “Un confronto utile e necessario – ha detto l’assessore Giuliante – e visto che esiste una data precostituita per il futuro delle province, ci deve essere un iter ben preciso per arrivare a quella data, senza creare scompensi”. Per Di Paolo c’è una confusione a monte, “Non si capisce cosa si voglia realmente fare delle amministrazioni provinciali, non c’è una precisa linea guida dal governo nazionale ne una specifica normativa a livello nazionale. Si vogliono eliminare le province e far rimanere comunque Regioni iper popolate. Troppe contraddizioni”. Di Bastiano si è soffermato sul fatto che la tempistica non consentirà di dare corso al decreto Salva Italia, per quel che concerne le Province, che è importante la fase di gestione delle transizioni che non possono essere attuate solo in funzione di logiche economiche.
Interessanti anche gli interventi della minoranza in consiglio provinciale, che si è dichiarata completamente favorevole all’apertura di un confronto serio tra province e regione, al fine di evitare gli effetti di un populismo che ignora i compiti di questi enti, schiavo di una demagogia pericolosa per tutti.