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Stop ai nuovi centri commerciali per i prossimi 4 anni: le novità in Abruzzo in materia di commercio

“La proposta di legge regionale, appena approvata in Giunta e condivisa da Confcommercio, Cna commercio, Filcams CGIL, Confesercenti e Fisascat Cisl, che introduce nuove norme in materia di commercio e modifica la legge 11 del 2008, rappresenta una risposta al Decreto sulle liberalizzazioni messo in campo dal Governo”.

E’ quanto ha detto, questa mattina, a Pescara, il vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. “In questo progetto di legge” ha aggiunto “viene ribadita la volontà della Regione di proseguire con il blocco della grande distribuzione per un periodo di 48 mesi decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge regionale 17 del 2010. Inoltre, viene stabilito che le giornate di apertura nei giorni festivi e/o domenicali saranno 26+4, con una integrazione fino a 10 giornate in più solo per esigenze del territorio e della collettività in relazione a specifici eventi o iniziative di promozione del commercio”.

Con questa normativa si è voluto, in sostanza, ribadire il principio della competenza della Regione a legiferare e a decidere in materia di commercio e quindi in materia di disciplina degli esercizi commerciali, come prevede l’articolo 117 della Costituzione.

“Mi sento in sintonia con tanti commessi e con i piccoli e medi commercianti e anche con persone impegnate nella grande distribuzione” ha proseguito Castiglione “che ritengono che tra la liberalizzazione selvaggia e l’eccessiva burocrazia ci sia lo spazio per una regolamentazione ragionevole che tuteli tutti coloro che animano il settore. Credo che la legge regionale che regola le aperture dei negozi avesse raggiunto un saggio equilibrio tra la necessità di vendere e la libertà di godersi il riposo dei lavoratori del commercio. La normativa nazionale, invece, cancella tutte le tradizioni”.

Castiglione si dice consapevole del fatto che si possa innescare una sorta di guerra del commercio destinata a finire nelle aule di tribunale ma è altrettanto sicuro che a dettare le regole sia la legge attualmente in vigore. “Certamente” ha concluso l’assessore “i problemi del commercio non sono solo riconducibili alle aperture domenicali o festive ma sono connessi anche al credito, alla formazione ed ai servizi. La Regione sta lavorando su alcuni segmenti specifici come i Confidi che agevolano le possibilità di accesso al sistema creditizio così come stiamo operando sul Testo unico regionale del Commercio insieme alle associazioni di categoria ed ai sindacati che mi auguro di poter licenziare entro l’autunno”.

Ora il testimone passa alla quarta commissione del Consiglio regionale che sarà chiamata ad approvare il progetto di legge. Intanto, Confcommercio, Cna, Conferesercenti, Cgil, Fisascat Cisl e Cna Commercio hanno voluto ribadire il plauso per questo intervento della Giunta regionale che va nella direzione di riequilibrare la situazione tra piccola e grande distribuzione.

L’approvazione in Giunta dell’accordo che riduce le aperture domenicali e festive, non è l’unica buona notizia che arriva oggi per il commercio abruzzese. Grazie, infatti, ad una battaglia condotta dalla Federazione Italiana del Settore Moda, aderente a Confesercenti, si aprono le strade per una riduzione degli studi di settore per 1.754 negozi appartenenti a sei categorie. Sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, è stato pubblicato il decreto con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze individua e aggiorna le cosiddette “aree gravitazionali degli outlet”, ovvero le aree di mercato influenzate dalla presenza di queste strutture commerciali. E in Abruzzo si aprono le porte alla riduzione degli studi di settore, di quel sistema cioè che rileva i parametri fiscali delle imprese e dei liberi professionisti, alla base dell’elaborazione di quanto dovuto al Fisco in base alla stima dei ricavi, per 1.754 negozi d’abbigliamento esistenti nel raggio di 90 minuti di percorrenza dall’outlet di Città Sant’Angelo.

“La Fismo-Confesercenti” sottolineano il presidente Beniamino Orfanelli, il direttore Enzo Giammarino ed il responsabile del coordinamento Confesercenti Camere di Commercio Patrizio Lapenna “ha condotto una battaglia in tutta Italia perché venisse riconosciuto che la presenza degli outlet modifica profondamente il tessuto commerciale e produttivo dei territori. Ora si aprono le strade per una riduzione per tutti quei negozi inclusi nell’arco di 90 minuti di percorrenza dall’outlet. Si tratta di una vittoria importante, che riconosce quanto centri commerciali e outlet incidano profondamente e strutturalmente nella capacità delle imprese locali di produrre reddito e occupazione”. A questo punto l’Agenzia delle entrate non dovrà fare altro che recepire la normativa.

 

Il commento di Confcommercio. “Ventisei aperture domenicali e quattro festive con la possibilità di estendere questa opportunità fino a dieci giornate in più soltanto per esigenze specifiche del territorio e della collettività in relazione ad eventi o iniziative di promozione del commercio. La giunta regionale, mercoledì pomeriggio, ha licenziato una proposta di legge sul commercio in risposta al Decreto sulle liberalizzazioni predisposto dal Governo nazionale e avversato da tutte le sigle sindacali di categoria. A partire da Confcommercio Chieti che si è battuta strenuamente per mettere un freno alle aperture indiscriminate delle attività commerciali. “Qualora ciò fosse avvenuto- afferma Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti- sarebbe stato inferto un colpo mortale al piccolo commercio che non ha i mezzi e il personale della grande distribuzione. Peraltro il commercio al dettaglio vive una fase di oggettiva crisi e stare aperti 365 giorni l’anno con orario continuato avrebbe comportato anche problemi sociali e di sicurezza nei nostri territori urbani.” Ben venga, quindi, l’iniziativa della giunta regionale caldeggiata dalle associazioni di categoria e concretizzata dal vice presidente della Regione, nonché assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. Nel dettaglio è stata modificata la legge 11 del 2008 con la Regione che ha scelto di proseguire nel porre un freno alla grande distribuzione per i prossimi 48 mesi. Adesso la palla passa alla quarta commissione del Consiglio regionale che sarà chiamata a ratificare il progetto di legge licenziato dalla giunta regionale. “Resteremo vigili su un argomento che ci sta molto a cuore. Intanto- riprende Allegrino- plaudiamo a questo modo di fare politica che, finalmente, ascolta e raccoglie le indicazioni delle forze e delle associazioni che operano fattivamente tutti i giorni sul territorio nell’ambito del commercio”.