Ed hanno deciso di chiedere al presidente della Regione Gianni Chiodi un incontro, da fissare entro 7 giorni, per proporre e discutere lo stralcio dal Testo unico del welfare della parte che riguarda i Centri per l’Impiego. Nel frattempo le Province sospenderanno la partecipazione ai Tavoli istituzionali convocati dalla Regione, in particolare alla Conferenza Regione – Enti Locali, nei quali è prevista la presenza delle Province stesse.
“Siamo molto preoccupati – dicono i presidenti delle Province – per le conseguenze che potranno esserci a causa della prospettata regionalizzazione nella gestione di un servizio importante come quello reso dai Centri per l’Impiego. I nostri timori sono legati, in particolare, alla qualità del servizio che verrà reso ai cittadini ed al mantenimento dei livelli occupazionali. Vediamo infatti, tra le conseguenze del Testo unico, il pericolo concreto che si possano perdere i 400 posti di lavoro dei dipendenti delle Province attualmente in organico nei Centri per l’Impiego ed il cui apporto in termini professionali e di impegno è vitale per il funzionamento di tali strutture. Ma vediamo anche un decadimento della qualità del servizio reso ai cittadini nel momento in cui si prevede un solo Centro per l’Impiego in ciascuna provincia: ciò avrà – sottolineano i quattro presidenti – ripercussioni gravissime per tutti coloro che si rivolgono ai Centri per l’Impiego – come è noto si tratta di persone che cercano un lavoro, in mobilità e disoccupati – e che saranno costrette a farsi carico delle spese, dei tempi e dei disagi per spostamenti che potranno essere anche di alcune centinaia di chilometri. Tutto ciò non è inaccettabile e per questo chiediamo un incontro che in un clima di serenità possa portare ad ottenere lo stralcio”.
La replica dell’assessore regionale Paolo Gatti. “E’ necessario ribadire che siamo solo ai preliminari di una fase di confronto – dichiara Gatti – che sara’ ampia e approfondita e durante la quale, non sottraendosi al confronto, i presidenti delle Province avrebbero l’opportunità di discutere ogni singolo punto della riforma, ivi compresa la parte che si riferisce ai Centri per l’impiego sui quali, come è noto, non è stata presa alcuna decisione. Nell’auspicare la partecipazione delle Province alla fase di dialogo e confronto, che si aprirà nei prossimi giorni e che durera’ il tempo necessario a creare le dovute condivisioni, si precisa sin d’ora che quanto riportato in ordine al numero dei centri per l’impiego e ai paventati pericoli per il personale risulta privo di fondamento con riferimento sia alla normativa statale in vigore sia alle previsioni ipotizzate nel testo unico”.