1. Slogan chiaro ed efficace
2. Parlategli come mangia (al vostro elettore)
Nella creazione del vostro messaggio dovete sempre avere bene in mente l’uditorio – il target, dicono i pubblicitari – che volete “colpire”: il linguaggio che usate deve immediatamente comprensibile dal vostro elettorato potenziale. Attenzione doppi sensi, sono da maneggiare con cura, domandatevi se chi li legge li capisce. Evitate ad ogni modo quelli volgari, ancora peggio se scadono nel sessismo.
3. Scova l’errore! O il refuso..
Sembra scontato, ma un errore di ortografia o un refuso vi squalificano istantaneamente. E state sicuri che sarà utilizzato dai vostri concorrenti per ridicolizzarvi. Il consiglio: fate sempre leggere ad almeno 3 persone i vostri testi e slogan. E rileggete a ritroso per scovare il refuso.
4. Evitate frasi fatte e proverbi
5. Il rispetto prima di tutto
Altolà ai pregiudizi! E’ più che legittimo adottare una campagna politica aggressiva, ma state molto attenti che il vostro messaggio non risulti discriminatorio per quanto riguarda razza, età, religione e orientamento sessuale.
6. NO alle affissioni abusive
L’affissione abusiva è un reato e anche una comportamento civilmente riprovevole. Il vostro “sorrisone acchiappavoti”, che magari inneggia alla legalità, affisso laddove non è consentito è un autogol, nonché ammissione di incoerenza.
7. Foto professionali (“Che faccia da…”)
8. Look: l’abito fa il monaco
9. Occhio alla grafica
10. Social si ma con prudenza
Per la vostra campagna aprite pagine social (Facebook) e siate consapevoli che spesso le medesime sono fucina di risse e attacchi anonimi. Cercate di disinnescare e soprattutto non date seguito a volgarità, post pretestuosi e quant’altro. Piuttosto lasciate che sia un altro (magari un avatar creato ad hoc a rispondere) mai voi personalmente.