Pari opportunità, l’Abruzzo è donna: siglato il patto tra Regione e Province

donna-al-lavoro“C’è stata, finalmente, una presa di coscienza, un punto di partenza importante, il primo caso in Italia. Quanto è stato evocato sulle questioni relative alle pari opportunità di genere è divenuto un concreto obiettivo dei decisori politici”.

È quanto ha detto, questa mattina, a Pescara, il presidente della Regione Gianni Chiodi, in occasione della firma del protocollo d’intesa tra la Regione Abruzzo e le Province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo.

“Ormai l’etica della politica impone la regola che quello che si dice si fa. E in Abruzzo” ha aggiunto Chiodi “le cose non le abbiamo solo enunciate ma le stiamo facendo. C’è ancora un gap di genere da colmare per il nostro Paese rispetto alla globalità del mondo occidentale ma, intanto, in Abruzzo oggi c’è il massimo grado di attenzione rispetto alle tematiche di genere. Qualche esempio? I fondi per l’imprenditoria femminile, gli interventi a sostegno della conciliazione dei tempi di vita professionali e quelli familiari e non ultimo il potenziamento della rete degli asili nido. L’auspicio è che questo possa essere un momento di autentico cambiamento culturale. Il successivo passaggio sarà quello di mettere a punto una strategia per favorire pari opportunità tra giovani ed adulti”.

La Regione Abruzzo e le Province abruzzesi si sono impegnate, quindi, a sostenere, qualificare e valorizzare lo sviluppo di tutte le risorse femminili per un’effettiva realizzazione delle pari opportunità e dell’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne. Questo obiettivo, insieme alla valorizzazione delle differenze di genere, sta diventando sempre più presente nelle scelte politico-amministrative di molti enti pubblici anche in relazione al fatto che le strategie adottate dalla programmazione Comunitaria di Sostegno del Fondo Sociale Europeo hanno introdotto una profonda innovazione in tema di pari opportunità, attribuendo valenza trasversale alla dimensione di genere nel rispetto del principio di “mainstreaming”.

Pertanto, la Regione Abruzzo, nella persona del presidente, ritiene prioritario costruire un percorso Istituzionale condiviso sulle azioni mirate alle Politiche di Genere e sottoscrive a sua volta i principi sanciti con il seguente atto d’impegno. Inoltre, la Regione Abruzzo e le Amministrazioni Provinciali con la promozione di tale Protocollo d’Intesa da parte della Consigliera Regionale di Parità, intendono dotarsi di un utile strumento operativo per attuare azioni di valorizzazione della differenza di genere, di formazione, orientamento, rafforzamento al ruolo, rivolte all’effettiva realizzazione di pari opportunità di sviluppo e benessere tra donne e uomini, facendo sistema nell’elaborare progetti atti a far si che le donne possano entrare più agevolmente e permanere nel mondo del lavoro, svolgendo al meglio il loro ruolo di amministratrici, funzionarie, imprenditrici, anche nel conciliare la vita familiare e la vita lavorativa. Dal canto suo, la consigliera di Parita’ regionale ha parlato di un “lungo e stimolante percorso che ha visto lavorare insieme le Province, ed i Centri anti violenza, inizialmente su singoli progetti, come nel caso di “Maia: Casa per le Donne in Abruzzo” fino ad arrivare alla stipula di questo “Patto per le pari opportunità in Abruzzo” che ha una valenza politica e che punta a contrastare ogni forma di discriminazione. In che modo? Creando una rete sul territorio che ci consentirà di operare in maniera più efficace vista la difficoltà di reperire risorse per l’avvio di progetti ed iniziative di un certo spessore”.

Grazie a questa intesa, le quattro amministrazioni provinciali potranno rappresentare, l’una per l’altra, punto di riferimento per scambio di esperienze, trasferimento di buone prassi ed avvio di possibili azioni di cooperazione iniziando dalle politiche di pari opportunità, ma potendo, in seguito, ampliare la collaborazione ad altri settori, prime fra tutti le politiche del lavoro, la programmazione e lo sviluppo economico. La Consigliera regionale ha concluso auspicando che “il Patto per le pari opportunità venga sottoscritto anche dai Sindaci dei capoluoghi per iniziare, poi da qualunque soggetto pubblico che si riconosca nei suoi obiettivi e finalita’, fermo restando ilo ruolo attivo che ogni aderente alla rete dovrà svolgere”.

 

 

 

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